lunedì 3 febbraio 2014

Le posizioni del sonno


Le posizioni del sonno
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Secondo un importante studio di De Koninck ed altri (1992), le posizioni più frequentemente assunte per dormire sono la prona (a pancia in giù) dal 5% degli intervistati, la supina (sulla schiena) dal 30%, e la laterale, di gran lunga la preferita, con il 65%.
Tale studio aggiunge che gli anziani hanno un lato preferito su cui dormire,
generalmente il destro, quasi mai dormono in posizione prona e cambiano
spesso posizione. Prima di affrontarne vantaggi e svantaggi, è opportuno
esaminare la conformazione della colonna vertebrale (o spina dorsale, o ra-
chide), la parte del nostro corpo che benefi cia maggiormente o è danneg-
giata di più dalla posizione che assumiamo nel sonno. Vi si possono indivi-
duare, osservandola di profi lo, due tipi di curve:

* le lordosi (nei tratti cervicale e lombare), archi convessi verso il fronte del
corpo;

* le cifosi (toracica e sacro-coccigea), archi convessi verso il dorso.

È proprio l’alternanza di queste quattro curve a dare alla colonna le sue proprietà elastiche e di resistenza, molto superiori a quelle di un’ipotetica colonna
dorsale completamente dritta.

Come vedremo, le posizioni del sonno possono mantenere queste curvature o alterarle, causando problemi alla salute.
Posizione prona
(adottata dal 5% delle persone). Corretta per la distribuzione
dei pesi, è la peggiore in relazione alla spina dorsale, anche quando il sistema
letto è di buona qualità, perché accentua la lordosi lombare. Il peso del corpo
provoca un profondo avvallamento mentre le braccia rimangono distese, e l’effetto si aggrava con i materassi troppo molli. L’effetto combinato dei pesi del creare problemi respira-
tori e cardiocircolatori. La testa deve restare ruotata per respirare, il che provo-
ca rotazione delle vertebre cervicali e tensione ai fasci muscolari. Per ridurre
questi difetti si può usare un supporto sotto al corpo e dormire senza cuscino.

Posizione supina
(adottata dal 30% delle persone). Il maggior vantaggio di
questa posizione è che la superfi cie d’appoggio del corpo al sistema letto è la
più ampia possibile, quindi la stabilità è ottimale.
La spina dorsale può avere una corretta lordosi e cifosi, a condizione che le
curve naturali della colonna vertebrale siano corrette, che non vi siano ten-
sioni muscolari e che, naturalmente, le caratteristiche del sistema letto siano
corrette. Se quest’ultimo è troppo soffice, nei punti in cui si concentra il peso
(bacino e soprattutto tronco) si ha eccessivo affondamento. Per mantenere
normale la lordosi cervicale è necessario l’uso di un cuscino. Le persone con
problemi respiratori devono dormire in posizione sdraiata, perché in tal modo
si regolarizza il ritmo del respiro.

Posizione laterale
(adottata dal 65% delle persone). La maggior parte delle
persone preferisce questa postura, che non a caso è anche quella dei feti nel
ventre materno e quella degli astronauti in assenza di gravità. È contraddi-
stinta oltre che dall’appoggio laterale, dalla flessione a 135° delle articolazioni
delle gambe (bacino-femori e ginocchia), che evita di accentuare la lordosi
lombare, che si produce quando si tengono le gambe allungate.
Le curve naturali del rachide – la lordosi cervicale grazie a un cuscino, la cifosi toracica e la lordosi lombare grazie a un sistema letto corretto – sono mantenute, sia che si dorma sul lato destro, sia sul sinistro. L’unico svantaggio di
questa posizione è la sua instabilità, causata dal baricentro alto. Per questo
motivo le braccia e le gambe spesso vengono sfalsate allo scopo di ricercare
una maggiore superfi cie di contatto con il sistema letto. Bisogna stare attenti,
però, alle torsioni, perché possono danneggiare la colonna vertebrale.
In conclusione, una corretta posizione del dormire prevede che ogni parte del
corpo sia sostenuta in maniera adeguata e che la colonna vertebrale manten-
ga la forma naturale che ha in posizione eretta. E questa corretta posizione
può essere ottenuta solo con un sistema letto adeguato.



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