lunedì 12 maggio 2014

Meno sonno per i trentenni

Meno sonno per i trentenni
#sonno #insonnia #insonniapsicofisiologica

La capacità di dormire si sta sempre di più riducendo negli anni e ciò è dovuto anche all’insonnia psicofisiologica.

Negli ultimi decenni l’azione quotidiana del dormire è molto cambiata, giacché il sonno è andato man mano diminuendo, passando addirittura da 9,5 ore di sonno in media negli anni Ottanta fino a 7,5 ore di sonno ai giorni nostri. Ma non è tutto, poiché sembra che le persone di età compresa tra i 25 ed 45 anni, dal 2000 ad oggi, hanno perso ben 1 ora di sonno, a causa della scarsa qualità delle proprie notti.

Ciò è dovuto anche all’insonnia psicofisiologica che porta l’uomo a non trovare il sonno e, conseguentemente, a trascorrere una notte per nulla tranquilla. La conseguenza diretta delle ore di sonno in meno si tramuta in stress, stanchezza fisica e calo dell’attenzione, facendo diminuire la propria resa nelle attività, ma anche aumentando il rischi degli incidenti.

Questi, però, non sono gli unici problemi: infatti, può esserci anche un problema connesso al peso con il rischio di mettere su alcuni chili, a causa della minore produzione di leptina, l’ormone che abbassa l’istinto della fame.

Tra i problemi fondamentali che possono, contribuire ad una diminuzione delle ore di sonno, vediamo lo stress per il lavoro e le preoccupazioni, quali i problemi dei soldi e dei pagamenti da fare. Ma le preoccupazioni che possono non far dormire sono anche quelle connesse alle questioni familiari e con il proprio partner. Il sonno, infine, può esser disturbato anche dal proprio compagno di letto che si muovo troppo o russa.


 Foto: Meno sonno per i trentenni  #sonno #insonnia #insonniapsicofisiologica  La capacità di dormire si sta sempre di più riducendo negli anni e ciò è dovuto anche all’insonnia psicofisiologica.  Negli ultimi decenni l’azione quotidiana del dormire è molto cambiata, giacché il sonno è andato man mano diminuendo, passando addirittura da 9,5 ore di sonno in media negli anni Ottanta fino a 7,5 ore di sonno ai giorni nostri. Ma non è tutto, poiché sembra che le persone di età compresa tra i 25 ed 45 anni, dal 2000 ad oggi, hanno perso ben 1 ora di sonno, a causa della scarsa qualità delle proprie notti.  Ciò è dovuto anche all’insonnia psicofisiologica che porta l’uomo a non trovare il sonno e, conseguentemente, a trascorrere una notte per nulla tranquilla. La conseguenza diretta delle ore di sonno in meno si tramuta in stress, stanchezza fisica e calo dell’attenzione, facendo diminuire la propria resa nelle attività, ma anche aumentando il rischi degli incidenti.  Questi, però, non sono gli unici problemi: infatti, può esserci anche un problema connesso al peso con il rischio di mettere su alcuni chili, a causa della minore produzione di leptina, l’ormone che abbassa l’istinto della fame.  Tra i problemi fondamentali che possono, contribuire ad una diminuzione delle ore di sonno, vediamo lo stress per il lavoro e le preoccupazioni, quali i problemi dei soldi e dei pagamenti da fare.  Ma le preoccupazioni che possono non far dormire sono anche quelle connesse alle questioni familiari e con il proprio partner. Il sonno, infine, può esser disturbato anche dal proprio compagno di letto che si muovo troppo o russa.

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