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Cosa c’è di più bello, per chi ama gli animali, di dormire con il proprio cane o con il proprio gatto? Una pratica molto diffusa (56% tra i proprietari americani di cani), ma che nasconde dei rischi per la salute anche gravi (stafilococchi, rabbia, malattia di Chagas, etc.), oltre a creare possibili disturbi del sonno.
Il pericolo di contrarre malattie altamente nocive è molto concreto, almeno stando agli ultimi studi scientifici ed è naturalmente ancora più alto per coloro che hanno il sistema immunitario più debole come gli anziani, i bambini o chi soffre di malattie croniche.
Dopo un lungo periodo di studi approfonditi sul rapporto tra animali domestici e malattie, il Center for Disease Control (CDC) è giunto alla conclusione che entrare in contatto con gli animali domestici in alcuni momenti di particolare vulnerabilità, come le ore del sonno, mettano seriamente a rischio la salute dell’uomo.
È vero che gli animali domestici aiutano il benessere, ma la precauzione è d’obbligo. Non bisogna infatti dimenticare che nella bocca degli animali sono presenti diversi batteri, che possono essere trasmessi agli uomini. Il rischio può essere evitato sottoponendo i propri animali ai controlli veterinari e alle vaccinazioni. Inoltre non è il caso di fare allarmismi, visto che il pericolo è più ingente solo per gli individui che sono affetti da patologie autoimmuni o che hanno un sistema immunitario fragile per motivi genetici.
Gli animali domestici possono essere portatori di malattie, alcune delle quali sono pericolose per l’uomo
In particolare sarebbe molto alta la probabilità di contrarre malattie trasmesse dagli animali, o meglio dette zoonosi. Negli ultimi tempi sono stati rilevati molteplici casi di meningite, un’infezione importante delle membrane cerebrali che può portare con il 50% di probabilità alla morte.
Per ovviare a tutto ciò e dormire sonni tranquilli sono sufficienti alcuni piccoli, e quasi ovvi, accorgimenti come non baciare cani e gatti, o qualsiasi altro animale si possegga, sulla bocca o non dormirci insieme. Dunque nessun contatto diretto con le zone particolarmente vulnerabili del nostro corpo.
Per il resto gli studi non solo danno il via libera ai padroni a interagire tutti con il proprio “amato”, ma incoraggiano gli approcci relazionali con gli animali ricordando i benefici a livello psicologico che questi comportano, soprattutto per i bambini.

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