mercoledì 29 gennaio 2014

Contare le pecore per addormentarsi: funziona davvero?


Calde, docili e miti.
Conservano le proprie doti, le pecore, ma perdono oggi una mitica abilità: far addormentare gli insonni. Secondo quanto rivela lo studio di un'equipe di ricercatori dell'università britannica di Oxford, l'antico rimedio di contare le pecore quando non si è capaci di dormire, sembra sia, non soltanto inutile, ma addirittura controproducente.
"Non sappiamo con sicurezza perché o quando la gente abbia cominciato a contare le pecore per addormentarsi - hanno spiegato le professoresse Allison Harvey e Suzanna Payne - possiamo però dire con certezza che come metodo non vale". Infatti, quando ai cinquanta volontari che hanno partecipato allo studio è stato chiesto di contare le pecore e aspettare il sonno nessuno ha avvertito il leggendario effetto soporifero.
Dallo studio è emerso che contare le pecore non è un'occupazione abbastanza impegnativa per il cervello che, di fronte alla monotonia delle pecore che saltano il cancello, cede al richiamo, ben più forte, delle preoccupazioni giornaliere. Il soggetto rimane inesorabilmente sveglio.
Ben più soporifera dei mansueti quadrupedi che saltano lo steccato sembra sia l'immagine del luogo della vacanza perfetta, al mare, e soprattutto il rumore dell'acqua che scorre. Quando i volontari hanno sperimentato questo rimedio si sono addormentati ben venti minuti prima del solito.
Certo sarà difficile gettare nel dimenticatoio una credenza tanto antica per sostituirla con questa dal sapore più new age. Ci vorrà forse un secolo. Tanto è antica infatti la fiaba da cui la credenza prende origine: una storiella del diciannovesimo secolo che ha per protagonista un pastore che ogni notte cerca di contare il suo gregge e che, inevitabilmente, si addormenta.

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