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Uno studio della londinese Kingston University conferma l’opinione comune: lasciare i letti in disordine costituisce un ambiente ostile per gli acari della polvere, riducendo l’umidità dell’habitat in cui proliferano e in ultima analisi conducendoli alla morte. Ma certo non basta solo la pigrizia mattutina a salvarci dai molesti artropodi
No, non serve che si lasci il letto come quello dell’artista Tracey Emin: l’inglese di origine cipriota che nel 1999 fece discutere con la sua installazione My bed, che l’ha resa famosa in tutto il mondo. Un matrimoniale completamente sottosopra e sporco, circondato da una quantità di oggetti più o meno personali, da preservativi usati a intimo intriso di sangue, che sintetizzavano il periodo difficile che aveva affrontato. Tuttavia non rifare il letto immediatamente può fare più bene che male alla salute.
A confermare la notizia è uno studio della Kingston university di Londra firmato dal ricercatore Stephen Pretlove, iniziato nel 2005 e ancora in corso. I risultati provvisori sono stati spesso diffusi ma a ogni avanzamento la monumentale indagine torna a far discutere. È sempre più chiaro come i dannosissimi acari si contrastino infatti così, cioè lasciando il letto scoperto con le lenzuola alla rinfusa. Il caos genera un ambiente a loro ostile. No, non perché i piccolissimi (e fastidiosissimi) artropodi siano sensibili al disordine. Ma perché in questo modo si rende loro la vita più difficile favorendo l’eliminazione dell’umidità da lenzuola, coperte, cuscini e materassi.
Come noto, gli acari della polvere (in particolare la specie Dermatophagoides pteronyssinus) possono procurare forti allergie con asma, dermatiti, irritazioni e raffreddori. E, nel calduccio del letto da cui ci siamo appena alzati, proliferano indisturbati. Non è un caso che, fra i molti consigli che di solito si danno per difendersene, ci sia appunto quello che prevede di mantenere il livello di umidità della camera sotto al 55%, arieggiando appena possibile per portare la temperatura sotto i 20 gradi.
Il team di ricercatori ha in prima battuta sviluppato un modello computerizzato col quale ha monitorato come i cambiamenti all’interno della propria casa possano ridurre il numero di acari nei letti. Mentre nella fase attuale si sta concentrando sull’analisi della routine quotidiana in camera da letto. Cioè su se e come sistemiamo il letto.
“Gli acari, possono sopravvivere solo ricavando l’acqua di cui hanno bisogno dall’ambiente – ha commentato Pretlove – lasciare il letto sfatto durante il giorno è sufficiente a eliminare l’umidità da lenzuola, cuscini e materassi. Così gli acari si disidratano e alla fine muoiono”. In realtà non è sempre così semplice: occorre spesso, quando la situazione è quasi compromessa, eliminare tappeti, moquette, pupazzi, librerie aperte, mobili imbottiti, usando materassi e guanciali sfoderabili con fodera anallergica lavabile ad alte temperature.
risultati provvisori sono stati spesso diffusi ma a ogni avanzamento la monumentale indagine torna a far discutere. È sempre più chiaro come i dannosissimi acari si contrastino infatti così, cioè lasciando il letto scoperto con le lenzuola alla rinfusa. Il caos genera un ambiente a loro ostile. No, non perché i piccolissimi (e fastidiosissimi) artropodi siano sensibili al disordine. Ma perché in questo modo si rende loro la vita più difficile favorendo l’eliminazione dell’umidità da lenzuola, coperte, cuscini e materassi.
Gli acari della polvere (in particolare la specie Dermatophagoides pteronyssinus) possono procurare forti allergie con asma, dermatiti, irritazioni e raffreddori. E, nel calduccio del letto da cui ci siamo appena alzati, proliferano indisturbati. Non è un caso che, fra i molti consigli che di solito si danno per difendersene, ci sia appunto quello che prevede di mantenere il livello di umidità della camera sotto al 55%, arieggiando appena possibile per portare la temperatura sotto i 20 gradi
Un team di ricercatori ha in prima battuta sviluppato un modello computerizzato col quale ha monitorato come i cambiamenti all’interno della propria casa possano ridurre il numero di acari nei letti. Mentre nella fase attuale si sta concentrando sull’analisi della routine quotidiana in camera da letto. Cioè su se e come sistemiamo il letto
Gli acari, possono sopravvivere solo ricavando l’acqua di cui hanno bisogno dall’ambiente – ha commentato Pretlove – lasciare il letto sfatto durante il giorno è sufficiente a eliminare l’umidità da lenzuola, cuscini e materassi. Così gli acari si disidratano e alla fine muoiono”. In realtà non è sempre così semplice: occorre spesso, quando la situazione è quasi compromessa, eliminare tappeti, moquette, pupazzi, librerie aperte, mobili imbottiti, usando materassi e guanciali sfoderabili con fodera anallergica lavabile ad alte temperature.
( fonte vanity fair )

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