mercoledì 20 maggio 2015

Posso aiutare il mio bambino a dormire meglio?


 

Posso aiutare il mio bambino a dormire meglio?
‪#‎bambino‬ ‪#‎sonno‬ ‪#‎dormire‬ ‪#‎riposo‬
Ogni bambino che nasce tutto vuole conoscere e scoprire: guarda con meraviglia ai mutamenti di luce ma ben presto viene soverchiato dalle abitudini urbane. Se invece per la sua pace provassimo a offrirglieli con appuntamenti regolari?” (cit. Grazia Honegger Fresco in “Facciamo la nanna” ed Il leone verde).
La carenza di sonno è purtroppo endemica nella nostra società e coinvolge tutte le fasce di età, dai bambini agli anziani, con notevoli ripercussioni sull’attività lavorativa diurna. Nei bambini la carenza di sonno si manifesta in modo diverso rispetto agli adulti. Quando un adulto dorme poco e/o male di notte, di giorno sarà più sonnolento, tenderà ad addormentarsi soprattutto in situazioni noiose, sarà più lento e renderà meno nel lavoro e in tutte le attività intellettive. Il bambino con un sonno insufficiente sarà al contrario iperattivo, inconcludente, con difficoltà a concentrarsi e scarso rendimento scolastico.
Molti bambini in età scolare riconosciuti come “iperattivi” o addirittura affetti da “ADHD” (disturbo da deficit dell’attenzione/iperattività) hanno in realtà un disturbo del sonno. In questi bambini la terapia sarà pertanto rivolta alla cura del disturbo del sonno (apnee ostruttive e sindrome delle gambe senza riposo i più frequenti) piuttosto che all’iperattività. È importante quindi fin dai primi mesi di vita mettere in atto una serie di comportamenti che possano favorire il fisiologico sviluppo del ritmo sonno-veglia nel neonato-lattante, e che mantengano un buon rapporto con la notte e il sonno durante la crescita. È uno sforzo che inizialmente può sembrare eccessivo ma che pone delle solide basi per prevenire disturbi del sonno negli anni a venire!
Come abbiamo già avuto modo di ricordare in un precedente articolo, in media fino a 3-4 anni il bambino ha fisiologicamente uno o più risvegli per notte che, in assenza di problemi durante il giorno, non ci devono preoccupare eccessivamente. Nei bambini più grandi la difficoltà ad addormentarsi e i numerosi risvegli notturni possono rappresentare un problema e come tale deve essere affrontato. È importante sottolineare che quando parliamo di bambini non può e non deve esistere il fai-da-te! Quello che va bene per il bambino di nostra cugina può peggiorare la nostra situazione. È sempre indispensabile chiedere consiglio al nostro pediatra o rivolgersi ad un centro del sonno pediatrico.
Bisogna innanzitutto capire se esiste un problema del sonno prima di prescrivere una terapia sia comportamentale che farmacologica, ricordando che la gran parte dei problemi può essere risolta con una corretta routine del sonno.
A questo proposito è buona norma mettere in atto una routine del sonno fin dai primi mesi di vita, indicativamente dopo i sei mesi quando mediamente il ritmo sonno-veglia del lattante inizia a delinearsi e ad assomigliare a quello dell’adulto. La routine del sonno prevede, oltre ai ben noti “bagnetto, piagiama, storiella, ninna nanna”, di evitare in modo assoluto televisione e giochi al computer prima della nanna, cibi e sostanze psico-stimolanti (compresa la tanto amata camomilla che nei bambini può addirittura avere un effetto paradosso, cioè agitare), e giochi troppo eccitanti. È fondamentale mantenere ferma sia la routine che l’orario della messa a nanna, rispettando tuttavia i ritmi del bambino. Portare a letto un bambino che non ha per niente sonno è fonte di frustrazione per tutti, ma attenzione a non sottovalutare l’iperattività da sonnolenza. Difficile che un bambino dopo le 22 di sera non abbia sonno...
Anche l'organizzazione dei sonnellini diurni è essenziale per pianificare una buona notte. Il bambino fino in media a 3-4 anni necessita di più sonnellini al giorno, che vanno dai tre del lattante all’unico pomeridiano post-prandiale del bimbo più grande. È chiaro che un bambino di tre anni che ha bisogno mediamente di un unico sonnellino pomeridiano di 1-2 ore non andrà mai a letto prima delle 22 se ha dormito fino alle 18.
Nel neonato e nel lattante fino ai 6 mesi, il ritmo sonno-veglia non è ancora sviluppato come nell’adulto, per cui è utile far dormire il bambino di notte in una stanza buia (al limite con la luce di sorveglianza), possibilmente senza rumori (compresa la ninna-nanna dell’apina appesa al suo lettino...). Le stesse condizioni vanno mantenute anche in caso di risveglio. La mamma lo accudirà (allattandolo, cambiandolo, etc.) ma possibilmente senza parlare o accendere luci troppo invadenti. Basterà accompagnare il bambino con carezze o cullandolo. Viceversa di giorno, lasciamo che il bambino faccia i suoi sonnellini (assai numerosi in questa fase della vita) in una stanza in penombra o con la luce, i suoni attutiti ma non aboliti. Tutto questo serve ad aiutare il sistema neurologico del bambino a conoscere l’alternanza di luce-buio e ad associarli ai diversi momenti del ciclo sonno-veglia.
Dopo i 6 mesi di età normalmente il ritmo sonno-veglia del bambino prevede tre sonnellini diurni (mattina, primo pomeriggio, tardo pomeriggio) e un periodo di sonno di più lunga durata (anche se frammentato da brevi risvegli) nella notte, pur considerando le inevitabili variabilità individuali. Da questo momento in poi anche i sonnellini diurni è meglio prevederli in una stanza più buia senza rumori eccessivi.
Oltre a quanto detto, come possiamo aiutare i nostri bimbi a dormire? Nei neonati e nei lattanti sono di indubbio aiuto l’uso del massaggio infantile e i supporti come la fascia lunga.
Il massaggio infantile, se eseguito correttamente e con costanza, porta innegabili benefici sul sonno sia diurno che notturno. Un bambino massaggiato è un bambino che mediamente piange meno, dorme di più e soffre meno delle tanto temute “coliche”. Non è un caso che la pagina internet dell’associazione americana di massaggio infantile si apra con una foto di un neonato che dorme e la scritta “I sleep so much better!”.
Anche l’uso routinario di una fascia porta-bebè o di un supporto analogo, ha dimostrato essere di notevole aiuto per bambini (soprattutto neonati) con qualche difficoltà ad addormentarsi. Portare un bambino, analogamente al massaggio, riduce il tempo che il bambino passa piangendo e favorisce un buon sviluppo del ritmo sonno-veglia.
In questa carrellata di consigli, non bisogna poi dimenticare l’allattamento al seno e il co-sleeping.
L’allattamento al seno facilita sia l’addormentamento di neonati e lattanti sia il riaddormentamento (anche della madre) in caso di risveglio notturno. E’ noto che l’allattamento con formula si associa mediamente a periodi di sonno più lunghi ma il tempo totale di sonno è sovrapponibile a quello dei bambini allattati al seno, inoltre non è sempre vero che sospendere l’allattamento materno a favore di quello in formula, farà dormire di più i nostri bambini. Il ritmo sonno-veglia si acquisisce con lo sviluppo neurologico e tutti lo raggiungono anche se magari in età diversa.
Il co-sleeping, inteso prevalentemente come room-sharing (bambino dorme nella propria culla/lettino ma nella stessa stanza dei genitori) viene attualmente raccomandato sia per favorire il bonding (attaccamento) con la madre e di conseguenza l’allattamento al seno, sia come fattore protettivo per la SIDS. Prima dei sei mesi viene sconsigliato il bed-sharing (condivisione dello stesso letto) per l’aumentato rischio di SIDS. Se tuttavia si predilige questa forma di condivisione attenzione a mettere in atto tutti i possibili comportamenti per minimizzare il rischio di SIDS: evitare il bed-sharing se la madre o gli altri occupanti del letto fumano (rischio più che raddoppiato!), bevono o utilizzano droghe/farmaci psicoattivi; evitare il surriscaldamento del bambino con coperte, piumoni, etc; mantenere la stanza fresca; eliminare tutte le possibili fonti di intrappolamento nel letto (testiere con “fori”, materassi singoli affiancati, letti troppo piccoli, materassi troppo morbidi, etc). Inoltre non dimentichiamo che il bambino DEVE sempre dormire a pancia in su! Nelle prime settimane/mesi di vita avvolgere il neonato in una coperta morbida (vedi Wrapping baby) aiuta a mantenere questa posizione.
Per concludere, aiutare i nostri bambini a dormire bene pone le basi per un loro armonioso e sereno sviluppo neuro-psicologico e per un sano rapporto con il sonno una volta diventati grandi.
http://www.informasonno.it/…/posso_aiutare_il_mio_b…/93.html

Sonno, il metodo "4-7-8" per addormentarsi in 60 secondi. Il medico Andrew Weill: È un calmante naturale per il sistema nervoso


 SONNO

Sonno, il metodo "4-7-8" 
per addormentarsi in 60 secondi. 
Il medico Andrew Weill:
È un calmante naturale per il sistema nervoso
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Sonno, il metodo "4-7-8" per addormentarsi in 60 secondi. Il medico Andrew Weill: "È un calmante naturale per il sistema nervoso"

Addormentarsi in 60 secondi per alcuni è un miraggio: chi ha provato tutte le tecniche (compresa quella di contare le pecore) è sempre più restio a credere che esista una formula magica per favorire il sonno. Andrew Weill, medico statunitense, laureato alla Harvard university e autore di saggi da milioni di copie vendute, ha messo a punto un metodo, denominato "4-7-8", basato interamente sul respiro e su come modularlo. Lo ha definito "un calmante naturale per il sistema nervoso", in grado di farci scivolare nel sonno in appena un minuto.
Niente medicinali o tisane, per eliminare la tensione accumulata durante il giorno basterebbe, dunque, seguire il suo suggerimento. In un video su Youtube, il dottor Weill spiega come procedere: prima di tutto, bisogna prendere un grande respiro ed espellere tutta l'aria dai polmoni. Poi, con la bocca chiusa, inalare con il naso e contare mentalmente fino a quattro. Trattenere il respiro contando fino a sette e poi buttarlo fuori, attraverso la bocca, per otto secondi. Secondo il ricercatore, il ciclo andrebbe ripetuto tre volte.
La tecnica è basata su un'antica pratica indiana chiamata "pranayama", che significa "controllo ritmico del respiro". La quantità extra di ossigeno che passa attraverso il corpo ha un effetto rilassante sul sistema nervoso parasimpatico e aiuta il soggetto a sentirsi più calmo. Nei periodi di maggiore stress, il sistema nervoso è eccessivamente stimolato e questo può portare ad uno squilibro che causa una mancanza di sonno. Secondo il dottor Weiss, il metodo "4-7-8" consente anche a chi lo utilizza di allontanare i pensieri negativi della giornata e di sentirsi più connesso con il suo corpo. E, dal momento che può essere eseguito sempre e in qualunque circostanza, si rivela essere anche un ottimo alleato contro l'ansia.
In un commento ad uno dei video su Youtube in cui il medico spiega la sua tecnica si legge: "L'ho provato e mi sono immediatamente sentito meglio. Ho preso per anni medicinali contro l'ansia. Ma dopo quattro serie di questi respiri mi sentivo meno agitato". Prima di arrivare a vedere un risultato soddisfacente, il dottor Weill consiglia di allenarsi e di eseguire la tecnica almeno due volte al giorno per sei-otto settimane. Passato questo periodo periodo di tempo, forse succederà il "miracolo" e si riuscirà a scivolare nel sonno in soli 60 secondi.
http://www.huffingtonpost.it/…/sonno-metodo-4-7-8-addorment…

Camera da letto “antiacaro”, non solo il materasso




 



Camera da letto “antiacaro”
non solo il materasso


 #‎allergia‬ ‪#‎antiacaro‬ ‪#‎anallergico‬ ‪#‎salute‬ ‪#‎benessere‬ #polline 
 
Proprio mentre all'esterno imperversano i pollini, che causano reazioni allergiche in molte persone, in casa è bene tutelare soprattutto il proprio sonno da polvere, calore e umidità. Un pericoloso mix per chi soffre di allergie.
Con l’arrivo della primavera, chi soffre di allergie vive un momento difficile. In casa, invece, tutto l’anno bisogna salvaguardare il microclima. In particolare la camera da letto rappresenta un ambiente particolarmente critico in quanto gli acari tendono a riprodursi molto più velocemente negli ambienti umidi e caldi. Per questo motivo è necessario mantenere nella stanza una temperatura non troppo elevata e una percentuale di umidità inferiore al 50%.
Andrebbe inoltre evitato, da parte dei soggetti allergici, ogni elemento potenzialmente in grado di raccogliere polvere: tappezzeria, soprammobili, tappeti e tende pesanti. Meglio optare per tendaggi leggeri, da lavare con una certa frequenza, e tessuti sintetici, non “accoglienti” per gli acari. Anche la scelta di materassi e cuscini dovrà privilegiare modelli sfoderabili, lavabili ad alte temperature. Il cuscino, vero e proprio ricettacolo di impurità oltre che di acari, andrebbe cambiato ogni due anni. Se l’allergia riguarda i più piccoli, si consiglia di eliminare dalla stanza libri, giocattoli di peluche e altri oggetti in grado di raccogliere polvere.
Attenzione poi alla qualità dell’aria che si respira dentro casa: è buona norma arieggiare le stanze nelle prime ore della giornata, quando (in primavera) il livello di pollini nell’aria e lo smog (tutto l’anno) sono inferiori; usare l’asciugatrice ed evitare di stendere i panni all’aria aperta; scegliere sistemi di aerazione e raffrescamento con filtri Hepa; utilizzare un depuratore d’aria. La polvere, infine, va eliminata con un panno umido e un aspirapolvere potente, dotato di un filtro efficiente in grado di trattenere anche le polveri grandi pochi micron.
Con la primavera chi soffre di allergie stagionali come i pollini delle piante, deve prestare particolare attenzione per evitare che la sintomatologia (rinite e asma) peggiori con inevitabili ripercussioni sulla salute e sulla qualità della vita diurna e notturna. Per coloro invece che soffrono di allergia perenne (acari della polvere) le indicazioni fornite dal medico curante vanno seguite con scrupolo tutto l’anno.
Lo specialista ci ricorda quali sono i consigli pratici da osservare nel vademecum che segue.
Per i pazienti allergici ai pollini:

farsi spiegare dal medico il calendario pollinico, ovvero la presenza per zone geografiche di alte concentrazioni di polline in determinati periodi dell'anno; chi e' allergico ai pollini degli alberi (betulle e cipressi) deve prestare attenzione nei primi mesi dell'anno, evitando i boschi e le zone alberate;
chi e' allergico alle graminacee eviti gli spazi extraurbani da fine aprile a giugno. Chi e' allergico alla parietaria deve stare all'erta nella tarda estate;
nei giorni di sole con clima asciutto e ventoso evitare le gite all'aperto nelle ore centrali del giorno perché è il momento in cui c’è la maggiore concentrazione di polline;
dopo la pioggia alcuni pazienti stanno meglio. Per altri invece la rottura dei granuli pollinici causata dall'umidita' puo' provocare un peggioramento dei disturbi;
limitare le attività' all'aperto durante la stagione pollinica. Durante il taglio del fieno non sostare nelle immediate vicinanze;
tenere chiuse le finestre durante le ore centrali del giorno. Aprirle di primo mattino o nelle tarde ore notturne;
in automobile tenere chiusi i finestrini;
in casa evitare l'uso di ventilatori che possono disperdere in aria i pollini depositati sul pavimento.

Per i pazienti allergici agli acari nota come “allergia alla polvere domestica”:
dormire in camere da letto asciutte e prive di muffa;
per la pulizia degli ambienti usare spesso l’aspirapolvere dotato di filtri specifici in grado di trattenere particelle più fini(fino a 10 micron);
il letto deve avere una struttura semplice senza cassetti o scomparti non ripulibili fonte di ricettacoli di polvere;
coperte e materassi vanno spesso arieggiati;
usare per i materassi ed i cuscini coperture impermeabili agli allergeni ed alla forfora. Le coperture (coprimaterasso e federa per il cuscino) vanno lavate almeno una volta ogni tre settimane;
evitare assolutamente materiali in piuma anche per chi è allergico alla forfora e ai peli di animali in genere. La piuma potenzialmente può trattenere polvere;
l'aspirapolvere deve essere di ottima qualita' e possedere un filtro in uscita con effetto filtrante, battericida e antimiceti, grazie alla particolare composizione dei materiali con i quali è fatto. Sono filtri piuttosto costosi prodotti da aziende specializzate. I filtri vanno sostituiti ogni sei mesi;
l'uso di Acaricidi e' sicuramente utile, ma l'abuso e' dannoso;
è sconsigliata la coabitazione con gli animali domestici;
evitare spray profumati;
evitare fumi di caminetto. L’allergico è potenzialmente un soggetto “delicato”. Stimoli aspecifici come profumi, deodoranti e lacche spray per capelli, possono far precipitare situazioni latenti anche in assenza dell’allergene specifico. Le evidenze scientifiche sconsigliano l’utilizzo del pellet per i caminetti perché si tratta di un combustibile che peggiora i sintomi respiratori (biomasse);
l'arredo della camera da letto e della casa in genere deve essere semplice e facilmente pulibile: pochi mobili, evitare i tendaggi ingombranti, evitare i tappeti, la moquette, gli scaffali polverosi con troppi libri e i peluche;
pulire il pavimento con panno inumidito;
evitare la moquette in casa ed in particolare in camera da letto.
http://www.consorzio-materassi.it/…/Consigli-pratici-per-ch…
http://www.cosedicasa.com

mercoledì 6 maggio 2015

Sonno & Donna




Sonno & Donna
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La vita della donna è caratterizzata da sbalzi ormonali continui e di una certa rilevanza, ma sono sicuramente tre i momenti che possono interferire con la qualità del sonno femminile:
ciclo mestruale;
gravidanza;
menopausa.
Valutiamo insieme perché questi tre fattori interferiscono anche con il sonno:
durante il ciclo mestruale la donna è soggetta a variazioni di ben 4 ormoni (LH, FSH, estrogeni e progesterone) con oscillazioni anche della temperatura corporea; in questo periodo la donna può sperimentare una sindrome premestruale caratterizzata da irritabilità, ansia, depressione, sbalzi d’umore, alterazioni dell’appetito, aumento ponderale, astenia e disturbi del sonno (difficoltà ad addormentarsi, difficoltà a mantenere il sonno, ipersonnia, risvegli notturni, brutti sogni e difficoltà di risveglio al mattino). Questa alterazione del ritmo circadiano nelle donne con sindrome premestruale è dovuta all’aumento della temperatura corporea e alla riduzione della secrezione di melatonina;
i fattori che alterano il sonno durante la gravidanza sono molteplici e sono da attribuirsi agli sbalzi ormonali, movimenti del feto, distensione vescicale, vomito e fluttuazioni della temperatura corporea. In questa fase la donna è soggetta al russamento, alla sindrome delle apnee del sonno e delle gambe senza riposo.I primi tre mesi di gestazione sono quelli più difficili da affrontare e che vedono una riduzione della qualità del sonno, con conseguente stanchezza e sonnolenza diurna, sostanzialmente durante la gravidanza il sonno della donna diventa più leggero;
la menopausa è un’altra causa dell’insonnia femminile, inoltre anche nella fase che precede la menopausa la donna è soggetta ad un’alterazione del sonno dovuta a fattori legati a questo ciclo: depressione, sbalzi d’umore, forte stress, ansia, vampate, palpitazioni, aumento del peso corporeo, secchezza ed irritazione vaginale oltre che disturbi urinari.
I disturbi del sonno più riscontrati nelle donne sono:
l’insonnia;
la sindrome delle gambe senza riposo (RLS);
sindrome delle apnee del sonno.
L’insonnia è il disturbo del sonno più riscontrato nelle donne (circa il 63%), i primi episodi di insonnia vengono riscontrati durante il periodo mestruale, la gravidanza e la menopausa. Un attento stile di vita ed una sana dieta alimentare sono d’aiuto in caso di insonnia, ma se il problema persiste può essere prescritto un farmaco (ipnotico) che favorisce e migliora il sonno.
La sindrome delle gambe senza riposo (RLS) è riscontrabile in circa il 18% delle donne, essa si riconosce quando si hanno movimenti involontari degli arti inferiori che disturbano il sonno ed influenzano inevitabilmente la vita di tutti i giorni, che viene disturbata da sonnolenza diurna, sbalzi d’umore, ansia e depressione oltre che condizionare il rapporto con il proprio partner.
La sindrome delle apnee ostruttive nel sonno nella donna si può presentare dopo i 50 anni d’età, a causa dell’aumento del peso corporeo dovuto alla menopausa e agli sbalzi ormonali, come la diminuzione del progesterone. Le apnee ostruttive nel sonno si riconoscono dal forte russamento, dall’interruzione della respirazione (apnea) e dalla stanchezza diurna.

Il cuscino influisce sulla qualità del sonno?



Il cuscino influisce sulla qualità del sonno?
‪#‎cuscino‬ ‪#‎sonno‬ ‪#‎dormire‬ ‪#‎cervicale‬ ‪#‎anallergico‬ ‪#‎memoryfoam‬


Cuscini. Supportano una parte importantissima del corpo umano, la testa, che senza un adeguato sostegno pregiudica la qualità del sonno, anche in presenza di materassi di ottima qualità. Quindi vanno scelti con accuratezza e in base alle caratteristiche personali e le eventuali patologie in atto. Sul mercato sono presenti guanciali nelle stesse materie prime con cui sono fabbricati i materassi e con gli stessi benefici.
Acquistare un materasso do ottima qualità non è la sola azione che può garantire un buon sonno. Reti e cuscini di ottima qualità sono indispensabili per garantire l’agognato e salutare riposo. Spesso si tende a sottovalutare quest’aspetto con conseguenze che annullano i benefici del materasso e che portano a dolorosi risvegli.
Lattice, memory foam, waterlily, fibre sintetiche, lana , piuma d’oca sono i materiali che rispondono meglio ad ogni esigenza. I vecchi cuscini sono un lontano ricordo.
Cuscini che portavano a nevralgie, dolori cervicali e crisi allergiche dovute alla mancanza di protezioni e copricuscini di ultima generazione tra il viso della persona e il materiale, spesso di origine naturale, che andava a costituire il supporto.
I moderni guanciali ergonomici sono realizzati in materiali anallergici, sfoderabili e facilmente disinfettabili, sono muniti di fodere antiacaro, a dispersione di calore e a dissipazione dell’umidità. Le forme anatomiche disponibili portano ad un rilassamento del tratto cervicale allentando la tensione che si accumula durante il giorno e, modelli specifici non favoriscono il russamento.
Quando si conoscono le proprie patologie, o condizioni come la gravidanza / allattamento, e soprattutto la posizione in cui dormiamo si devono scegliere i giusti supporti per la testa da affiancare al giusto materasso.
Non si può acquistare un materasso di ultima generazione per garantire un riposo di buona qualità a un parte del corpo e poi dormire su cuscini vecchi o inadeguati.
Lo stesso discorso vale per la rete su cui posare materasso e cuscini. Molti dei benefici di supporti nuovi vengono annullati da reti o doghe inadeguate. Ad ogni tipologia di materasso devono corrispondere reti adeguate. Quando si parla di reti si intendono quei supporti metallici o quei supporti a listelli di legno detti doghe.
Al momento dell’acquisto di un materasso bisognerebbe far presente al produttore o al commerciante il tipo di rete già presente nel letto.
Se questa fosse inadeguata si dovrebbe pensare ad una salutare sostituzione e farsi consigliare il giusto articolo che meglio si sposa con materasso e guanciali.
Un ultimo consiglio, come per i materassi anche i cuscini hanno una durata oltre la quale è consigliabile cambiare il prodotto, evitando l’eccessivo deterioramento delle sue caratteristiche di elasticità e traspirabilità.
alla qualità del cuscino dipende la qualità del sonno e di conseguenza anche della vita in generale, ecco quindi una pratica guida che presenta tutti i modelli di guanciale attualmente sul mercato e ti aiuta a scegliere la tipologia adatta alle tue esigenze. Ricordiamo che chi soffre di problemi durante il sonno o di dolori al risveglio e pensa di avere bisogno di un cuscino particolare deve sempre e comunque consultarsi con il proprio medico o con uno specialista, soprattutto in presenza di disturbi fisici, al fine di individuare il modello che meglio si adatta alle proprie esigenze.
Il cuscino è un elemento di fondamentale importanza per la nostra vita, in quanto su questo rettangolo imbottito di materiale più o meno morbido tendenzialmente ci passiamo, appoggiandoci la testa, più o meno un terzo della nostra vita; non è difficile, quindi, dedurne l’importanza per la qualità sia del sonno che della veglia.
Le prime e più importanti caratteristiche che un buon cuscino deve avere per essere comodo e garantire notti di ottimo sonno sono un’altezza adeguata al nostro corpo e alle nostre preferenze riguardo alla posizione in cui dormire, e una altrettanto adeguata consistenza.
Purtroppo, però, non ci sono delle regole fisse per questi due parametri, in quanto molto dipende dalla posizione in cui si dorme e alle proprie caratteristiche anatomiche. Certo è, comunque, che il cuscino sbagliato è in grado, nel tempo, di causare danni al collo, alla schiena e alle braccia, con tanto di dolori e una sensazione generalizzata di malessere al risveglio. La posizione più corretta per la colonna vertebrale durante il sonno, infatti, è quella in cui il corpo è naturale e rilassato, in particolar modo il tratto cervicale.
Per quel che riguarda le misure che possiamo definire “standard”, invece, solitamente la larghezza del cuscino è di circa un metro, per poter accogliere comodamente anche le spalle ed evitare che, durante il sonno, la testa possa scivolare via.
L’altezza è invece un elemento fondamentale di un cuscino letto per dormire bene, in quanto un cuscino troppo basso ad esempio finirebbe per costringere il collo, soprattutto se si dorme supini (ossia a pancia in su) ad accentuare la curvatura (lordosi) per compensare la curvatura dorsale (citosi), causando anche un irrigidimento dei muscoli del collo, con tanto di dolori alle spalle e al collo al risveglio.
Anche un cuscino troppo alto, d’altro canto, porterebbe il corpo ad assumere una posizione innaturale durante il sonno se si dorme supini, e lo stesso problema colpisce anche chi tende a dormire su un lato, in quanto la colonna vertebrale andrebbe a perdere la sua linearità, e nonostante la sensazione di dormire di lato con la testa rialzata può inizialmente sembrare piacevole, a lungo porterebbe senza dubbio a dolori e fastidi.
Ma l’altezza non è tutto, soprattutto considerando il fatto che questa è in parte determinata da un altro fattore chiave per un cuscino, ossia la consistenza: un guanciale troppo morbido, infatti, porterebbe il collo a sprofondarvi dentro, provocando l’effetto contrario nel caso di un materiale particolarmente resistente.
La scelta dei materiali
Il materiale di cui è composto il guanciale un elemento molto importante per la qualità del sonno, soprattutto nel caso di persone che soffrono di asma e di allergie: questi ultimi, ad esempio, dovrebbero evitare i cuscini imbottiti di piume d’oca, in quanto non facilmente lavabili e per questo tendenti ad essere colonizzati dagli acari.
Risultano più igienici i modelli in gommapiuma o fibre sintetiche , in particolare per chi è soggetto a riniti allergiche, anche se hanno lo svantaggio di essere troppo caldi in estate e di causare fastidi al collo per via della loro rigidità. A metà strada tra i due, rappresentando un ottimo compromesso tra ipoallergenicità e comodità, si posizionano i cuscini in lattice, in quanto sono facilmente lavabili e offrono una buona consistenza, anche se a volte potrebbero anch’essi risultare eccessivamente rigidi per chi ha problemi di cervicale.
Tra tutti, forse la soluzione più confortevole e moderna è rappresentata dai modelli in microfibra, in quanto la speciale intrecciatura delle maglie consente di ridistribuire in modo naturale i pesi, e alcune fibre sono anche dotate di un “sistema antiacaro permanente” grazie all’utilizzo di materiali sintetici creati ad hoc per respingere gli acari.
L’ultima novità “tecnologica” in fatto di cuscini è invece rappresentata da una speciale schiuma di lattice, chiamata Memory Foam, che non solo si adatta alla forma del corpo di chi lo utilizza sfruttando il calore emesso dal corpo, ma è anche in grado di memorizzarla per qualche istante, riadattandosi però velocemente alla nuova posizione nel caso in cui la persona che dorme si giri nel sonno. In questo caso, non è il corpo ad adattarsi al cuscino ma il contrario.
Come abbiamo visto, un prodotto universalmente comodo per tutti non esiste, e ognuno di noi può preferire un modello piuttosto che un altro in base all’esperienza, alla comodità e alla qualità del sonno e del risveglio.
Se vogliamo generalizzare, possiamo però affermare che un buon cuscino dovrebbe essere facilmente lavabile, traspirante, anallergico e antiacaro, alto tra i 10 e i 20 centimetri, e andrebbe arieggiato tutti i giorni per evitare che diventi un vero e proprio nido di acari o di polvere, cercando comunque di non lasciarlo sotto i raggi diretti del sole troppo a lungo.
Per quel che riguarda la durata, un buon guanciale ha una vita media che varia dai 2 ai 5 anni, superati i quali, anche se apparentemente non ha subito danni o trasformazioni, sarebbe comunque opportuno sostituirlo, principalmente per motivi igienici.
Guanciali speciali
Tra i modelli speciali, troviamo primo tra tutti quelli con forma a doppio cilindro , prescritto da chi soffre di artrosi cervicale, che va posizionato sotto la curva del collo e aiuta a mantenere in leggera trazione le vertebre cervicali, evitando allo stesso tempo che la testa si muova troppo durante il sonno. In commercio esistono tanti altri modelli di cuscini sagomati, che vengono solitamente utilizzati da chi soffre di problemi cervicali, in quanto contribuiscono a dare un buon sostegno alla testa durante il sonno ed evitano che vengano assunte posizioni scorrette anche quando si tende a dormire sul fianco.
Chi soffre di lordosi e/o di dolori lombari, invece, può trarre beneficio dal dormire con un normale cuscino sotto le ginocchia; tra i cuscini “particolari” troviamo anche i cuscini elevatori che aiutano chi soffre di problemi alla circolazione, particolarmente diffusi tra le donne: questi cuscini sono molto più alti di quelli tradizionali e facilitano, durante il sonno, il ritorno venoso, aiutando a sgonfiare gambe affaticate, a ridurre le vene varicose, a contrastare la ritenzione idrica e i crampi al polpaccio.
Per tornare ai cuscini da testa ma appartenenti alla categoria degli “speciali”, troviamo anche quelli con forma a cuneo, studiati per mantenere torace e spalle sollevati durante il sonno e per questo raccomandati a chi soffre di ipercifosi dorsale (comunemente chiamata gobba) o di disturbi a livello respiratorio tra cui l’eccessivo russare, asma o apnee notturne, in quanto la flessione causata da questi cuscini nel busto facilita la respirazione.
(fonti internet )

Materassi in memory foam



Materassi in memory foam


#maldischiena #salute #benessere #riposo #memoryfoam #colonnavertebrale

Quante volte ci siamo alzati dal letto la mattina con il mal di schiena?

Sicuramente troppe, e non sono questi i risvegli che vogliamo. Per cui, se vogliamo dire addio a questi fastidiosi inconvenienti, è giunta l’ora di sostituire il nostro vecchio materasso con uno nuovo che ci regali riposi più comodi e risvegli più sereni.

Quale materasso scegliere?

Comodità è la parola chiave per un sonno di qualità, da qui è nata l’idea di utilizzare il memory foam per realizzare materassi in grado di soddisfare le nostre esigenze di comfort. Un tempo i materassi erano dei semplici sacchi contenenti lana, in seguito, grazie alla ricerca e alla scoperta di nuovi materiali, sono stati creati nuovi tipi sempre più comodi ed evoluti.

Quelli di più recente invenzione sono i materassi in memory foam che si modellano in base al calore corporeo seguendo la linea del nostro corpo, creando un calco che presenta le nostre stesse caratteristiche. Questo tipo di materassi, hanno una rigidità medio-alta che permette alla colonna vertebrale di non assumere posizioni scomode e non ci danno quella sensazione di sprofondare che proveremmo con un materasso morbido.

Molti credono che la memoria della forma (memory foam) venga mantenuta talmente a lungo, da provare una sensazione di scomodità quando ci giriamo durante la notte.
Tutto falso: i materassi in memory foam hanno un’ottima capacità di rilascio, quindi perdono la memoria della forma dopo pochi secondi, adattandosi rapidamente al nostro cambio di posizione.

La schiena ne trae subito benefici, perché è il materasso ad adattarsi alla colonna vertebrale e non il contrario. Altra caratteristica da non sottovalutare è che i materassi in memory distribuiscono il peso del corpo e agiscono i maniera differenziata su di esso stimolando la circolazione sanguigna, quindi sono stati pensati per chi ha problemi circolatori. Per cui è semplice capire che i benefici dei materassi in memory foam non si limitano ad una semplice questione di comodità, ma influiscono positivamente sulla nostra salute perché evitano l’insorgere di mal di schiena, dolori articolari e muscolari.

Quindi, se vogliamo migliorare la qualità del nostro riposo e della nostra vita, la scelta deve ricadere su un materasso in memory foam.

Come scegliere il materasso memory

Ma ne esistono una miriade di modelli che presentano diversi spessori e strati per questo,al mometo dell’acquisto, dobbiamo prestare attenzione ad alcune caratteristiche in modo da trovare il materasso in MEMORY più adatto alle nostre esigenze.
Gli strati

I materassi in memory sono composti da diversi strati, che variano da due a quattro in base al modello. Generalmente hanno una base imbottita che separa dalla rete la lastra intermedia in memory foam la quale, in alcuni modelli, è ricoperta da un rivestimento preferibilmente traspirante che può essere o in Aloe Vera o in Silver safe.

Il rivestimento in aloe vera dona una grande sensazione di benessere perché le proprietà dell’aloe, una volta assoribite dal corpo, influenzano positivamete alcune funzioni vitali come il sonno, l’attenzione e la memoria e svolgono un’azione idratante a contatto con la pelle.

Invece i rivestimenti in Silver Safe contengono particelle di argento puro che hanno proprietà antistatiche (quindi allontano polveri e batteri),in più conservano il calore generato dal corpo e lo distribuiscono uniformemente verso l’esterno.
Lo spessore

Lo spessore è una caratteristica a cui dobbiamo riservare una particolare attenzione se vogliamo sfruttare al meglio le potenzialità dei materassi in memory.

Innanzi tutto dobbiamo osservare l’altezza della lastra in memory foam che deve raggiungere almeno i 3 cm perché, se fosse meno alta, non permetterebbe al materasso di adattarsi alla forma del corpo.

Inoltre è consigliabile che l’altezza complessiva del materasso in memory sia di almeno 20cm, caratteristica che lo renderà sicuramente più comodo e gli permetterà di sostenere meglio la colonna vertebrale.


MEMORY FOAM piatto o ondulato?

E’ una domanda che molti si pongono al momento dell’acquisto. Sono entrambe soluzioni validissime, semplicemente il MEMORY ondulato ha un taglio diverso che permette al materasso di avvolgere e sostenere il corpo.

Probabilmente , è uno dei prodotti più ergonomici sul mercato, quindi rappresenta la soluzione ottimale per chi soffre di problemi posturali o alle articolazioni.

Confronto con altri tipi di materiale

Le qualità dei materassi in memory foam che abbiamo fin qui descritto,  possono essere meglio comprese se confrontate con le caratteristiche di materassi di altri materiali.
Confronto tra materasso memory foam e materasso in lattice

Il lattice è un materiale lattiginoso estratto dalla pianta della gomma totalmente sterile, quidi inattaccabile degli acari e dai batteri. Si presenta come una schiuma traspirante ed elastica, di densità variabile a seconda delle esegenze e indeformabile nel tempo.
Anche il memory foam è inattaccabile dai batteri e dagli acari, quindi garantisce un alto grado di igiene.

I materassi in lattice si adattano alla forma del corpo in base al suo peso, caratteritica che li rende ergonomici e comodi. Il memory foam, invece, si modella secondo il calore del corpo. Quindi, come abbiamo già detto, assume la nostra stessa forma dando benefici alla colonna vertebrale ed evitando il manifestarsi di quei fastidiosi disturbi (dolori, contratture) che ci rovinerebbero la giornata.


Confronto tra materasso memory foam e materasso a molle

I materassi in memory foam distribuiscono il peso in maniera uniforme, rendendo più comodo il nostro riposo. Invece nei comuni materassi a molle, queste hanno la stessa forza di supporto quindi non garantiscono un bilanciamento uniforme del peso, di cui il corpo ha bisogno.

I materassi in memory, poiché si adattano alla forma corporea, ci eviteranno problemi alla schiena e alle articolazioni. Qualità fondamentale per la nostra salute, che non possiedono i materassi a molle, i quali non hanno la capacità di deformazioni secondo le linee del corpo.

Talvolta i materassi in MEMORY sono associati a lastre di altre materiali che contribuiscono a rendere il prodotto più completo ed a incrementare la sua qualità.

Materassi in memory foam e poliuretano espanso a celle aperte
( Water foam )

Il water foam è realizzato con poliuretano espanso, un materiale altamente traspirante, elastico e di conseguenza indeformabile. La sua elasticità garantisce un ottimo sostegno alla colonna vertebrale e aiuta a mantenere una posizione corretta durante il sonno. Quindi una soluzione mista, caratterizzata da un prodotto che presenti le qualità del water foam associate a quelle del memory foam, non può che garantirci un riposo comodo.

Avremo un materasso che, grazie alle proprietà del memory foam, si adatterà alla nostra forma, mentre lo strato traspirante in water foam permetterà di mantere il calore sia d’estate che d’inverno.

Materasso memory foam e fresh gel

Come abbiamo già detto, il memory foam reagisce al calore corporeo. Questa caratteristica da un lato, permette al materasso di adattarsi alla nostra linea, dall’altro potrebbe rendere la temperatura del prodotto poco gradevole d’estate.

Quindi, per chi ha problemi di sudorazione eccessiva o sopporta il caldo con meno facilità, è consigliabile l’acquisto di un materasso in memory foam con fresh gel.

Quest’ultimo è uno strato costituito da una speciale schiuma ad acqua con piccole particelle di gel ad alta traspirabilità, e serve a mantere fresco il materasso.

Materasso in memory foam e lattice

Con un materasso in memory e lattice possiamo avere le qualità di entrambi materiali in unico prodotto.
I materassi così composti sono anallergici e antibatterici, caratteristiche che accomunano entrambi i materiali.

Grazie alla lastra in memory foam assumeranno la nostra forma, mentre lo strato in lattice li renderà traspiranti e in grado do fornire un ottimo supporto alla colonna vertebrale.
Materassi in memory foam e molle insacchettate

Un’altra soluzione comoda ed ergonomica è costituita dai materassi in memory foam con molle insacchettate. Nei materassi con molle insacchettate ogni molla è contenuta in un sacchetto di tessuto, questo permette di bilanciare il peso perché ogni molla reagisce alle varie sollecitazioni esterne senza trasmetterle alle altre.

Tutto ciò, insieme alle già descritte qualità del memory foam, ci darà un materasso in grado di fornire benefici alla schiena e alle articolazioni.

L’importanza del sonno

Numerosi studi scientifici hanno dimostrato che un sonno distensivo influisce sulla nostra giornata sia dal punto di vista della salute che dal punto di vista dell’umore. Al di là delle ricerche scientifiche, tutto ciò è un dato di fatto.

Se ci pensiamo bene, dopo una nottata travagliata, il risveglio  è disastroso e portare avanti gli impegni quotidiani risulta difficoltoso. Per questo dormire su un comodo materasso in memory foam ci aiuterà sicuramente ad affrontare
la giornata con più serenità.
Postura e dolori articolari

La colonna vertebrale ha delle curvature che servono a sostenere e ammortizzare il peso esercitato dalla testa e dal torace ed é costituita da vertebre in grado di sopportare anche pressioni di circa 100 kg.

Nonostante ciò moltissime persone accusano dolori al busto e il mal di schiena è un problema che accomuna un po’ tutti. Questo avviene perchè la colonna spesso subisce delle pressioni eccessive, soprattutto quando assumiamo posizioni scorrette per un periodo di tempo medio-lungo, come può accadere mentre dormiamo.

Quindi non basta fare sport e condurre una vita sana, é importante curare la qualitá del nostro sonno, partendo dalla scelta del materasso, perché su di esso poggia la colonna vertebrale.


Gli accessori

Dopo aver considerato tutti i benefici che deve apportarci il materasso adatto alle nostre esigenze bisogna scegliere gli accessori ai quali si attribuisce erroneamente poca importanza. Invece sono significativi per esaltare le qualità del materasso.

I cuscini

Per accrescere le comodità che derivano dall’utilizzo di un materasso in memory è consigliabile usare dei cuscini in memory foam.
imprimono perfettamente la forma della testa e del collo e la mantengono.
L’impronta si cancella in pochi secondi grazie alla capacitá di rilascio dei cuscini che si adattano molto presto alle forme derivante dai nostri cambi di posizione notturni.
Tutto ciò rende i guanciali in memory foam i più anatomici sul mercato.

Esistono anche i cuscini in memory cervicale che, come il nome ci suggerisce, danno sollievo alla cervicale.

La fodera

Anche la fodera condiziona il grado di comodità del materasso, per questo è importante Scegliere quella ad esso più adatto. I materassi in memory foam reagiscono al calore corporeo  per cui è consigliabile rivestirli,soprattutto d’estate,  con  fodere anallergiche e traspiranti, possibilmente in Aloe vera o Silver safe.
Nel primo caso l’aloe, a contatto con la pelle, svolgerà un’azione idratante e rilassante.
Mentre le fodere in silver safe contengono filamenti di argento puro, materiale antistatico che conserva il calore del corpo e lo distribuisce verso l’esterno.


Le reti

come una casa deve poggiare su fondamenta solide, i materassi hanno bisogno di reti che esaltino le loro qualità. Le proprietà modellanti dei materassi in memory foam, risulteranno ancora più benefiche col supporto di reti a doghe in legno sottili ed elastiche.

Queste reti, a differenza di quelle a doghe larghe, agiscono con diversi gradi di rigidità nelle zone del corpo,  distribuendo il peso in modo uniforme. Inoltre le reti di questa tipologia sono tra le più ergonomiche, in quanto si adattano alla forma della colonna vertebrale e le fungono da sostegno.

Di conseguenza é chiaro ed evidente che la scelta della giusta rete renderá ancora più benefiche le qualitá del nostro materasso in memory foam.

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Materasso per scoliosi: come scegliere


Materasso per scoliosi: come scegliere
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La scoliosi è una patologia della colonna vertebrale che nella forma sintomatica richiede un materasso che si adegui all’eccessiva curvatura laterale. Ecco come scegliere il modello più adatto a voi
Cos’è la scoliosi?
La scoliosi (dalla parola in greco antico che significava “che si piega”) è una condizione medica che coinvolge la curvatura della colonna vertebrale. La colonna normale ha una curva ad ‘S'; la colonna delle persone affette da scoliosi ha anche una curva che va lateralmente da un lato all’altro.
La scoliosi può essere genetica (a causa di anomalie vertebrali sviluppate in utero), “idiopatica” (che non è causata da nessun motivo apparente), o collegata ad un altro disturbo come la spina bifida o la paralisi cerebrale (generalmente, qualsiasi condizione che fa sì che le persone mantengano la stessa posizione per lunghi periodi di tempo o che ostacola la mobilità aumenta il rischio di scoliosi). Si può sviluppare a qualsiasi età, anche se molti casi idiopatiche di scoliosi si sviluppano durante l’infanzia e l’adolescenza.
Le conseguenze della scoliosi sono varie quanto le sue manifestazioni – per le curve più lievi, la condizione può essere in gran parte asintomatica o causare fibromialgia. Nei casi più gravi, la respirazione e la funzione degli organi possono essere talmente compromessi da comportare come risultato una morte precoce.
Scoliosi della colonna e sonno. Diversi studi scientifici dimostrano quanto sia importante dormire bene in relazione alla scoliosi. Ad esempio, la frequenza della scoliosi idiopatica aumenta nei bambini che dormono sulla schiena. Nel tentativo di prevenire la sindrome della morte improvvisa, i bambini sono esposti a un rischio significativamente maggiore di deformità della colonna vertebrale. Inoltre, gli studi sui bambini che sono stati identificati come predisposti al peggioramento della scoliosi hanno scoperto che la curva può essere significativamente ridotta quando i bambini dormono in posizioni che offrono una modesta resistenza alla scoliosi.


Per questo motivo, di solito la prima opzione nel trattamento della scoliosi è rappresentata da esercizio fisico e cambiamenti posturali per sonno e attività diurne. Se la curva della colonna vertebrale peggiora, i medici tendono a utilizzare strategie più invasive – tipicamente un busto e, se la curvatura continua a peggiorare, un intervento chirurgico. La fusione spinale, tipica soluzione chirurgica, comporta il raddrizzamento della colonna vertebrale e l’inserimento di barre in acciaio su entrambi i lati per tenerla dritta. La cosa importante però è che una buona posizione durante il sonno è una parte importante del trattamento e della gestione della scoliosi.


Se soffrite di scoliosi, probabilmente sapete già quanto questo sia vero! Un materasso sbagliato ha come conseguenze un pessimo sonno e mal di schiena il giorno successivo. Molti casi di scoliosi possono ottenere benefici da una posizione corretta durante il sonno. I medici e chiropratici possono dare suggerimenti specifici su come posizionare il vostro corpo durante il sonno per garantire che non dormiate in una posizione dolorosa, respiriate bene e aiutiate la vostra scoliosi.


Come scegliere il supporto più adatto alla colonna vertebrale

Poichè la scoliosi è spesso molto diversa tra caso e caso, è difficile dare suggerimenti specifici su quale materasso sarà il migliore per voi. Nella maggior parte dei casi, la preferenza è totalmente personale. Inoltre, la scoliosi è particolarmente resistente ai consigli, perchè i malati spesso scoprono che le loro preferenze in materia di materassi variano notevolmente nel tempo, soprattutto se affrontano un intervento chirurgico per correggere la deviazione della colonna.

Ecco alcuni suggerimenti generali per scegliere correttamente un materasso idoneo a questa patologia della colonna vertebrale.

Evitate di sostituire semplicemente il coprimaterasso. Nel caso in cui il vostro materasso abbia diversi anni, otterrete migliori risultati sostituendolo. I vecchi materassi danno dolori perché i loro strati “di supporto” sono usurati – sostituire il coprimaterasso aumenta il “comfort”, ma non affronta il fatto che il materasso non sostiene il maniera adeguata la colonna vertebrale in una posizione neutra.

Quale tipologia di supporto?

Nei forum sulla scoliosi spesso vengono consigliati i materassi in memory foam rispetto ad altri tipi di materassi. Questo è dovuto al modo in cui i materassi in memory si conformano al corpo, alleviando la pressione sulla colonna vertebrale. Non significa che sarà necessariamente il vostro caso, ma si tratta di un fattore da tenere in considerazione.

Usate diversi cuscini. Può essere ovvio, ma non dimentichiamo che l’utilizzo di cuscini extra per sostenere il vostro corpo può aiutare a dormire in maniera più comoda.

Comfort e sostegno.

Per chi soffre di scoliosi è particolarmente importante, per via del fatto che spesso le persone si lamentano del fatto che, se gli strati superiori del materasso sono troppo morbidi, è difficile muoversi dal “fosso” che il corpo crea nel memory foam. Questo è un problema particolarmente significativo per persone che hanno problemi di mobilità.

Quanto deve essere duro il materasso?

 Come per il mal di schiena, un materasso di media durezza è la raccomandazione più frequente per chi ha la scoliosi. Tuttavia, come per il mal di schiena, si tratta di una soluzione generale che non sempre è la più adatta a tutti. Se siete più pesanti, potrete ottenere più benefici da un materasso più solido; se siete più leggeri, preferirete un materasso più morbido. Ovviamente, in particolare per chi soffre di scoliosi, è bene evitare materassi troppo morbidi o troppo duri.

Che rispetti il vostro fisico.

In genere, persone con una maggiore disparità tra i fianchi e la vita, o tra i fianchi e le spalle, ottengono più benefici se gli strati superiori del materasso sono morbidi. La logica si estende nel caso della scoliosi: se la colonna vertebrale non è diritta, il vostro corpo otterrà maggiori vantaggi nel caso in cui venga sostenuto di più negli strati superiori del materasso. Sotto questo strato di comfort, lo strato di supporto dovrebbe essere più rigido.

In quali posizioni dormire?

Anche se la colonna vertebrale ha naturalmente delle curve, la colonna di chi soffre di scoliosi presenta delle curve in zone nelle quali non dovrebbero esserci. Quando la colonna vertebrale presenta rotazioni o curve per via della scoliosi, è possibile che un fianco o una spalla appaiano più in alto rispetto a quello controlaterale. Tipicamente diagnosticata durante l’adolescenza, la scoliosi può essere il risultato di una malattia congenita, di una patologia neurologica o di una causa sconosciuta. Se vi è stata diagnosticata la scoliosi, trovare la posizione corretta per dormire può aiutare ad alleviare il dolore.

Una posizione scorretta assunta durante il sonno, o una postura scorretta, non sono in grado di causare la scoliosi secondo i maggiori esperti. Anche se la scoliosi può rendere il sonno poco riposante, per via della curvatura anomala della colonna, il modo in cui dormite non può peggiorare la scoliosi. Tuttavia, assumere una posizione migliore durante il sono può aiutare ad alleviare il dolore legato alla scoliosi.

Una curva nella colonna toracica è uno dei tipi più comuni di scoliosi. Questo tipo tende a curvare verso destra. Per alleviare la pressione su questa zona, potete decidere di dormire sulla schiena con un asciugamano o un piccolo cuscino sotto le spalle, oltre a un cuscino classico sotto la testa, per alleviare la pressione sulla schiena. Se preferite dormire su un fianco, utilizzate un cuscino tra le gambe. Potete anche posizionare un asciugamano arrotolato o un piccolo cuscino sotto la parte superiore della gabbia toracica per correggere la curva anomala della colonna. Evitate di dormire sullo stomaco, dal momento che questa posizione può temporaneamente distorcere la schiena e il collo, causando dolore al risveglio.

Un altro punto comune interessato dalla scoliosi è la parte bassa della colonna, nota come regione lombare. Per una curva scoliotica di questo tipo, provate posizioni differenti, posizionando un asciugamano arrotolato direttamente al di sotto della zona lombare. Potete anche provare ad aggiungere un piccolo cuscino sotto al collo, in aggiunta al solito cuscino sotto la testa. Provate a posizionare i cuscini aggiuntivi ad altezze differenti prima di addormentarvi, per scoprire la posizione più comoda per voi.

Chiedete il consiglio del vostro medico prima di decidere se aggiungere cuscini o utilizzare dispositivi per manipolare la colonna durante il sonno. Dal momento che alcune forme di scoliosi possono avere effetti sulle terminazioni nervose, assicuratevi che la posizione nella quale dormite non diminuisca il flusso alla colonna vertebrale.
Se la vostra condizione e i sintomi correlati sono severi, un fisioterapista potrà proporvi raccomandazioni specifiche relativamente alla posizione nella quale dormire e alla vostra personale curvatura della colonna.
Autore Andrea Pilotti

Consigli utili per dormire bene con il caldo


Consigli utili per dormire bene con il caldo. 

Che con queste temperature ci stanno proprio bene.
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Dormire è una naturale attività del nostro organismo che risponde al bisogno di riposarsi e di recuperare le proprie energie. Nei mesi estivi però, il caldo e l’afa possono diventare ostacoli importanti al raggiungimento di un buon sonno.
Per i più sensibili, dormire con il caldo può risultare quasi impossibile e il girarsi e rigirarsi nel letto, i continui risvegli in preda alla sete e alla calura e la spiacevole sensazione di lenzuola umide diventano causa di frustranti notti in bianco.
Per chi è in vacanza, ma soprattutto per chi nei mesi estivi è costretto a restare in città, le notti insonni trascorse in compagnia di caldo e afa implicano irritabilità, malumori, e una sensazione di malessere diffuso durante tutta la giornata.
A tutti costoro dedichiamo questa raccolta di “semplici” regole che, se seguite con continuità, aiutano a prevenire l’insonnia causata dal caldo, favorendo il sopraggiungere di un sonno ristoratore anche nelle notti d’estate.


1. Abbassare la temperatura e ossigenare la stanza.
Aerare la camera da letto è la prima regola da seguire. Se la finestra della stanza è troppo piccola il consiglio è quello di posizionare durante il giorno alcune piante sul davanzale, che contribuiranno ad aumentare l’ossigeno nell’ambiente. Questo favorirà la sensazione di ventilazione della camera, regalando una percezione di maggior freschezza.


2. Spegnere la TV e gli altri dispositivi elettronici.
Guardare la TV, lavorare al computer o navigare con il tablet comportano un lavoro del cervello che in questo modo non si prepara al riposo. E’ sempre consigliabile disattivare tutti i dispositivi elettronici almeno un’ora prima di andare a dormire, ma soprattutto in estate!


3. Riscoprire la natura all’aperto.
Trascorrere un po’ di tempo all’aria aperta durante il giorno, passeggiare, respirare aria fresca, godere dei colori della natura aiuta il buon riposo notturno. Approfittiamo delle serate estive per restare all’aperto, gioverà allo spirito e al riposo.


4. Riscoprire la natura a tavola.
L’alimentazione, come è noto, influisce sulla qualità del nostro sonno: portiamo in tavola allora la frutta e la verdura estive. In questo modo diventerà piacevole e gustoso fare il pieno di freschezza e ricevere i benefici che un nutrimento sano comporta anche sul riposo notturno.


5. Controllare il materasso.
Un materasso vecchio, scomodo, troppo caldo influisce negativamente sulla qualità del riposo. Meglio investire sul proprio benessere e cambiarlo, scegliendo un materasso di qualità, che sostenga il corpo e regali una gradevole accoglienza, progettato soprattutto per garantire una migliore traspirazione e una ideale termoregolazione.


Realizzati con materiali e tecnologie altamente innovative, i materassi DORMICISU garantiscono una termoregolazione naturale e la massima capacità di traspirazione, per un rapido smaltimento dell’umidità e un costante mantenimento della temperatura ideale.


Un materasso sempre fresco, aerato, capace di accogliere il corpo con piacevolezza anche nelle notti più calde grazie sarà il nostro migliore alleato per le notte d’estate!

venerdì 1 maggio 2015

RIPOSO DI QUALITA' Il buon sonno passa anche dalla buona tavola ‪#‎riposo‬ ‪#‎sonno‬ ‪#‎alimenti‬ ‪#‎alimentazione‬ ‪#‎salute‬ ‪#‎expo

RIPOSO DI QUALITA'
Il buon sonno passa anche dalla buona tavola
‪#‎riposo‬ ‪#‎sonno‬ ‪#‎alimenti‬ ‪#‎alimentazione‬ ‪#‎salute‬
‪#‎expo
Non tutti lo sanno: tra i diversi problemi di salute legati all’insonnia, c’è anche quello della tendenza ad esagerare con il cibo.
La mancanza di sonno infatti induce lo stomaco a produrre una maggiore quantità di grelina, un ormone che stimola l’appetito. Il contrario naturalmente avviene quando invece il sonno è sufficiente e di buona qualità: allora ad aumentare è il livello di leprina, che favorisce la sensazione di sazietà.
Ma allora quali sono gli “alleati” da portare in tavola per favorire il relax e il giusto equilibrio del sistema nervoso?
I cibi più indicati in questo caso sono i legumi, le carni bianche e il pesce, ricchi di triptofano, un componente delle proteine che favorisce la produzione di serotonina. Utili anche i cereali integrali come pasta, riso, pane e farro, con frutta secca per l’apporto di minerali: a questo proposito sono molto utili anche le acque minerali, avendo l’accortezza di scegliere quelle più ricche di magnesio.

Prezioso è pure il calcio, che oltre ad essere il principale difensore delle ossa è anche un sedativo naturale e offre un efficace contributo alla trasmissione degli impulsi nervosi: lo si trova come noto nei latticini, ma evitiamo accuratamente i formaggi stagionati, soprattutto alla sera, difficilmente digeribili e facilitatori della produzione di adrenalina.
Le uova, meglio se alla coque, consentono un buon apporto di zinco, utile al sistema nervoso, e di vitamina E, dotata di importanti proprietà metaboliche e antiossidanti.
In questo elenco non sono stati inclusi alcuni tipici componenti della cena degli italiani, ottimi per il palato ma poco compatibili col buon sonno, come la carne rossa e il vino (sia rosso che bianco). Sono rinunce a volte difficili, ma in fondo è solo una questione di moderazione, quindi carne rossa una o due volte alla settimana e mai alla sera, vino al massimo un bicchiere.
E per finire, alla sera una bella tisana calda: è rilassante, la si può comporre come si desidera e prepara ottimamente al meritato riposo.
http://www.consorzio-materassi.it/…/Il-buon-sonno-passa-anc…