#primavera #sonno #caffè #dormire
Ormai siamo in primavera inoltrata la cui caratteristica è, oltre a preannunciare la bella stagione estiva e portarci quella luce solare determinante anche per il nostro buon umore, la sonnolenza che ci provoca e la voglia riposo, soprattutto nelle prime ore del pomeriggio. Naturalmente tutto questo non è sempre possibile, soprattutto se ci sono impegni e lavoro da portare avanti che non ci consentono deroghe di sorta. Allora come fare? Rinunciare alle proprie attività e lasciarsi travolgere da questa sensazione? Certamente no! Un rimedio potrebbe essere fornito dal caffè, anche attraverso la programmazione delle pause caffè spalmate nelle ore di attività.
Naturalmente si tratta di effetti altamente soggettivi e non uguali per tutti. La caffeina, infatti, qualora venisse eliminata dal caffè, non sarebbe per tutti uguale l’impatto. Chi sostiene ad esempio di non riuscire a dormire se prende il caffè dopo una certa ora del giorno, avvertirebbe maggiormente l’impatto della sua mancanza, mentre ci sono persone che non avvertono questa sensazione e riescono a riposare pur avendo preso il caffè, anche qualche minuto prima. E’ una questione soggettiva che apre prospettive e dinamiche diverse a seconda dell’assorbimento della caffeina da parte del nostro corpo.
Il caffè, a meno che non vi siano dei problemi di salute già presenti (ma in questo caso è meglio rivolgersi a un medico), è un toccasana per la nostra qualità della vita e per portare avanti le nostre attività giornaliere. A parlare degli effetti benefici del caffè è proprio l’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Milano, il quale veste di scientificità ciò che di fatto già conoscevamo.
Alessandra Tavani, Capo del Laboratorio di Epidemiologia delle Malattie Croniche dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri ha detto che “Non bisogna fare confusione tra effetti della caffeina e del caffè (…). La caffeina della tazzina di caffè è ritenuta responsabile della diminuzione del senso di fatica, dell’aumento della vigilanza e dell’aumento della motilità intestinale. Inoltre la caffeina – ha continuato - a dosi appropriate potenzia gli effetti antidolorifici dell’aspirina, aumentandone la biodisponibilità. Altri componenti del caffè – ha detto Tavani – potrebbero avere effetti favorevoli prevenendo l’insorgenza delle malattie cardiovascolari, del tumore del cavo orale/faringe, del tumore del fegato, della cirrosi epatica, del tumore dell’endometrio e forse del tumore del colon-retto. Dati molto recenti – ha concluso il capo del Laboratorio di Epidemiologia – mostrano che il caffè sembra essere associato a una diminuzione di mortalità totale, anche se i risultati vanno confermati. In sostanza, consumando 3-4 tazzine di caffè, l’individuo sano può godere del piacere di bere un buon caffè senza temere per la propria salute”.
Tutto questo dimostra, qualora fosse necessario, che il caffè oltre a essere un piacere, è anche un alimento indispensabile per la salute e per una qualità della vita superiore.
Allora non ci resta che augurarvi una gradevole pausa caffè
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