mercoledì 24 giugno 2015

Alle donne serve più sonno perchè usano il cervello più degli uomini







Alle donne serve più sonno perchè usano il cervello più degli uomini
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E’ dimostrato: le donne hanno bisogno di dormire almeno 20 minuti di più rispetto agli uomini. Secondo uno studio pubblicato sul ‘Science World Report’ le donne, infatti, spendono maggiori energie durante la giornata perché il loro cervello è multitasking e, pertanto, hanno bisogno di riposare maggiormente la notte. Uno studio condotto dallo psicologo ed esperto del sonno Michael Breus ha reso noto come problemi quali la rabbia, la depressione e l’ostilità interessano maggiormente le donne durante le prime ore del mattino. La mancanza di sonno nelle donne, quindi, è particolarmente dannosa ed è spesso all’origine di repentini cambi di umore.
Sonno e recupero
“Una delle principali funzioni del sonno – scrive il dottor Jim Horne, direttore del Sleep Research Centre della Loughborough University (GB)- è quello di permettere al cervello di recuperare e auto-ripararsi. Durante il sonno profondo la corteccia, la parte del cervello responsabile di memoria e linguaggio, si scollega dai sensi e va in “modalità recupero”. Più si utilizza il cervello durante il giorno, quindi, più esso ha bisogno di recuperare di notte per evitare un invecchiamento precoce e una perdita parziale delle funzioni ottimali. Di conseguenza dormire di più diventa una necessità.
Cervello maschile e cervello femminile
Questo ovviamente non vale solo per il genere femminile. “Un uomo che ha un lavoro complesso, che comporta ad esempio molte decisioni – spiega sempre Horne – ha bisogno di dormire di più rispetto al maschio medio, anche se probabilmente non tanto quanto ne ha bisogno una donna”. Insomma, è proprio il cervello multitasking femminile proprio il cervello multitasking femminile a rendere necessario un sonno prolungato.

«La media è di 20 minuti in più rispetto agli uomini”, dice Horne, convinto che le differenze notturne spieghino anche perchè il cervello maschile invecchia prima di quello femminile.
http://www.tantasalute.it/…/alle-donne-serve-piu-son…/45165/

Come Preparare la Colazione a Letto




Come Preparare la Colazione a Letto


Preparare la colazione a letto a qualcuno è un bel gesto. Anche se la tradizionale colazione a letto è piuttosto semplice - prepari la colazione e la servi su un vassoio in modo che la persona possa mangiarla da seduta
Durante il weekend non c'è niente di più bello che iniziare la giornata regalando (o facendosi regalare Emoticon smile )una bella colazione a letto. Leggi questi utili consigli per farla al meglio
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Procurati un vassoio che abbia dei piccoli bordi sollevati. In questo modo il cibo sarà più sicuro all'interno e le eventuali perdite non cadranno sul letto. Esistono dei piccoli tavolini specifici per questo utilizzo. Se non riesci a trovarne uno, usa un laptop desk.
Decidi cosa preparerai per colazione. Ecco alcune idee:
Prepara una colazione tropicale, salutare e rinfrescante.
Prepara uno waffle all'uovo. Questo è leggermente più sano di uno waffle tradizionale, ma se vuoi veramente viziare qualcuno, prepara un waffle french toast.
Servi un bagel. Assicurati di includere diversi condimenti deliziosi e una varietà di bagel.
Cucina una colazione inglese completa. Servi un muffin inglese con delle uova, succo d'arancia, caffè o tè.
Prepara la colazione il più silenziosamente possibile, per non svegliare la persona fortunata. Se puoi preparare gli ingredienti la sera precedente, fallo. Se stai preparando il caffè, stendi un asciugamano sopra la fessura inferiore della porta della camera da letto per non far filtrare l'odore. (Tutto questo se vuoi che la colazione a letto sia una sorpresa).
Assicurati di pulire dopo aver cucinato. Se la persona che stai viziando dopo essersi alzata troverà la cucina in condizioni disastrose, potrebbe dimenticarsi velocemente del regalo appena ricevuto.
Assicurati come saper preparare un buon caffè o un buon tè. Non dimenticare di portare panna e zucchero, se la persona li usa solitamente nelle sue bevande calde.
Versa i liquidi solo per 3/4 del contenitore. Questo è un passaggio particolarmente importate per i liquidi caldi, perché dovrai evitare che vengano versati sul letto o sulla persona quando muoverai il vassoio.
Aggiungi alcuni tocchi di classe:
Posa un singolo fiore sul vassoio, o spargi dei petali su di esso.
Aggiungi dei fiori commestibili sui piatti e intorno alle pietanze.

Se usi dei tovaglioli di stoffa, piegali a piramide.
Puoi anche piegare un tovagliolo di carta in una rosa (non quello che userà, uno aggiuntivo per decorazione).
Prepara un biglietto con scritto qualcosa di carino.

Quando porti la colazione, mettila da parte mentre prepari la zona. Usa un supporto come un tavolino da caffè. Sprimaccia i cuscini e aggiungine degli altri, per far sedere più comodamente la persona. Stendi le coperte, così da poter aprire le gambe del vassoio. Se il vassoio è piatto, aggiungi dei libri o qualcosa di forte perché facciano da sostegno.
Accendi la televisione, fai suonare della musica o dai alla persona qualcosa da leggere mentre mangia. E naturalmente sentiti libero di rimanere vicino a parlare!
Quando la persona ha finito, metti in ordine. Prendi il vassoio e pulisci i piatti. Un altro tocco eccellente è preparare un bagno caldo e mentre l'altra persona se lo sta godendo, rifare il letto!
http://it.wikihow.com/Preparare-la-Colazione-a-Letto

Problemi di insonnia? Per dormire bene fate sport durante il giorno




Problemi di insonnia? Per dormire bene fate sport durante il giorno


Praticare sport durante il giorno favorisce il sonno. Non serve stancarsi troppo: anche una camminata di 10 minuti è sufficiente per combattere l'insonnia e dormire bene.
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Sono 12 milioni gli italiani con deficit di sonno: le conseguenze sono stress, rischi al cuore e secondo uno studio Usa anche danni al cervello. Cosa fare? Attività fisica e tecniche di rilassamento
La mancanza di sonno può creare diversi problemi alla salute fisica e mentale, ma l’attività fisica e alcune tecniche di rilassamento possono aiutare Una vita in continuo movimento, in cui se non siamo sempre connessi ci sentiamo out. La crisi economica che riguarda un po’ tutti noi (esclusi i Paperon de Paperoni che invece ci sguazzano) e la freneticità della nostra vita di certo non aiutano a fare sonni tranquilli. Arriviamo alla sera stanchi morti e stressati e, finalmente distesi sul nostro bel lettuccio, rimaniamo per ore e ore a occhi spalancati contando le pecorelle.
il sondaggio — Sono circa 12 milioni gli adulti italiani che vivono in deficit da sonno. Dall’indagine di Astra Ricerche emerge che il 50% dei compatrioti dichiara di svegliarsi spesso nel cuore della notte, mentre il 45% non riesce ad accumulare le giuste ore di sonno, perché si addormenta troppo tardi e si sveglia troppo presto. Fra le motivazioni del deficit di sonno spicca la preoccupazione e lo stress per alcuni aspetti della vita privata o professionale, che affliggono oltre il 40% degli "assonnati". Segue un 16% che si sente sotto pressione dalle scadenze, con troppe cose da portare a termine e poco tempo per farlo. Le donne, divise fra lavoro e famiglia, sono quelle che risentono di più questi problemi. Problematiche in crescita negli ultimi anni, tant’è che lo stress dichiarato dagli italiani è raddoppiato (+118% negli ultimi sei anni), con ovvie conseguenze negative anche sul riposo notturno. Non solo, ma dietro questi risvolti negativi sulla vita quotidiana e sulle relazioni interpersonali, 6 su 10 degli intervistati vedono pregiudicato il proprio benessere mentale e fisico.
Tutorial su YouTube
Stretching per le mani
conseguenze dell'insonnia — Un bel problema perché, se sino a poco tempo fa la ricerca scientifica aveva attribuito al poco riposo (è necessario dormire otto ore, al di sotto di questa soglia si entra nel terreno minato della patologia) solo inferiori performance cognitive e fisiche, riflessi appannati, reazioni tardive e un accumulo di peso, in quanto si tende a mangiare di più, per altro soprattutto zuccheri,
ora una ricerca osservazionale condotta dall'Università di Scienza e Tecnologia di Trondheim (Norvegia), che ha analizzato per 11 anni oltre 54 mila uomini e donne, ha dimostrato che coloro che avevano regolarmente difficoltà a dormire mostravano un rischio di infarto superiore dalle 2 alle 5 volte.
Motivo? Lo stress procurato dall’insonnia provoca un aumento della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa, fattori associati all'infarto del miocardio.

Non meno deprimenti i risultati di una ricerca statunitense dell’Università dell’Alabama, condotta per 3 anni su circa 5600 persone: chi dorme meno di sei ore a notte avrebbe quattro possibilità in più di sviluppare un ictus. Ma è lo studio americano, pubblicato in settimana sulla rivista internazionale di settore Journal of Neuroscience, a creare forse le maggiori preoccupazioni per chi cronicamente soffre di insonnia.
occhio al cervello — Dormire poco e male significa pregiudicare in modo irreversibile il corretto funzionamento del nostro cervello, in quanto un cattivo riposo comporterebbe l'eliminazione di un quarto dei neuroni in aree fondamentali del cervello, dedicate ai processi cognitivi e alle funzioni motorie.
Della minacciosa prospettiva sono convinti i ricercatori della University of Pennsylvania School of Medicine alla luce di una sperimentazione su livello murino: lo stato di veglia prolungata comporterebbe la perdita del 25% delle cellule neuronali. Nell'esperimento, i medici hanno sottoposto i ratti a un ritmo circadiano simile a quello affrontato dai lavoratori turnisti, con tre giorni consecutive, nei quali il riposo non superava le 4-5 ore nell'arco della intera giornata. Se nel breve periodo le cavie hanno attivato meccanismi di difesa e di protezione, nel lungo periodo si è verificata la compromissione di un'area fondamentale per la motorietà e le capacità fisiche, esecutive, intellettuali e creative, denominata locus coeruleus.

attività fisica —
Sono molte le ricerche che dimostrano come l’attività fisica aiuti a migliorare la propria idea di sé, favorendo l’allontanamento dei pensieri negativi e lasciando il posto a uno stato di benessere. Tutto ciò avviene grazie a sofisticati meccanismi chimici ed enzimatici che, durante lo sport, il nostro organismo mette in atto e per mezzo dei quali si liberano le endorfine, sostanze euforizzanti, che hanno la stessa efficacia dei farmaci antidepressivi.
A questa specifica caratteristica è doveroso illustrarne un’altra altrettanto importante ai fini di un buon sonno: la maggiore ossigenazione dei tessuti in genere, e cerebrale in particolare. La dimostrazione scientifica di entrambi questi benefici per riuscire a ottenere una buona qualità del sonno l’ha fornita l’University of Stanford, studiando 40 persone dai 50 ai 70 anni insonni cronici. Sottoposti a un programma di allenamento regolare in base alle proprie capacità fisiche, per un totale di 3 ore settimanali, al termine della sperimentazione, hanno evidenziato netti miglioramenti sia nella durata, sia nella qualità del riposo. Mentre prima della ricerca il loro tempo medio di sonno a notte era di 4-6 ore e il tempo di addormentamento di 25-30 minuti, dopo sei mesi di trattamento "sportivo" hanno migliorato in media la durata di 45 minuti e la fase di addormentamento ridotta a non più di 15 minuti.

impariamo a rilassarci —
Le tecniche di rilassamento sono ideali per contrastare molti disturbi del sonno, in particolare, quelli che derivano da situazioni di stress o tensioni.
Vanno, infatti, rimossi i blocchi mentali e i pensieri negativi, che la nostra psiche produce a getto continuo, proprio quando, una volta a letto, tentiamo di addormentarci. Alla base di queste tecniche c’è sempre il respiro (l’unico atto involontario su cui si può agire), che nella inspirazione, per ottenere una maggiore ossigenazione, deve essere di tipo addominale e non toracico, e nell’espirazione profondo e prolungato, in modo tale da svuotare completamente i polmoni. In caso di insonnia cronica,
ottima la pratica dello Yoga, una tecnica che porta a un generale miglioramento della salute fisica e al controllo volontario di corpo e mente. Infine, la pratica del training autogeno, la disciplina più utilizzata dagli sportivi professionisti per riuscire, tramite il controllo del proprio corpo, a raggiungere un profondo livello di rilassamento fisico e psichico. In pratica, si tratta di un rilassamento corporeo che, progressivamente e in sei distinte fasi, coinvolge tutto l’organismo.

http://www.gazzetta.it/…/fitness-insonnia-problema-serio-80…

Per dormire sonni tranquilli basta un piccolo gesto: cambiare aria in camera da letto.




Per dormire sonni tranquilli basta un piccolo gesto: 
cambiare aria in camera da letto.
Ecco come difenderci dall’inquinamento indoor
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Nelle nostre stanze da letto, sempre più sigillate per motivi di risparmio energetico o di aria condizionata, è importante cambiare spesso l’aria.
Infatti nei locali chiusi la presenza eccessiva e prolungata di alcune sostanze chimiche può creare dei problemi per la salute. In particolare, parliamo dei i Composti Organici Volatili (in inglese VOCs: Volatile Organic Compounds). Questi composti includono idrocarburi, alcoli, esteri, chetoni e aldeidi (tra cui la formaldeide).
I COV possono essere rilasciati da profumi, prodotti alcolici, deodoranti ed i prodotti utilizzati per l’igiene personale e domestica. Inoltre i COV possono anche essere emessi da corpi solidi e quindi da libri, giocattoli, peluches, stampanti, computer, moquette, tendaggi, imbottiture e tappezzerie.

Alcuni COV possono avere effetti negativi sulla salute, ma è necessario tenere presente che non tutti i COV sono nocivi; infatti anche il mondo vegetale emette in continuazione essenze volatili, come terpeni ed esteri (detti bio COV).
Il rischio deriva, più che dalla concentrazione degli inquinanti che in genere è molto bassa, dalla prolungata esposizione ovvero alla concentrazione integrata nel tempo.
L’esposizione prolungata ai COV ad alte concentrazioni può dare irritazione agli occhi, al naso e alla gola, mal di testa, nausea e stanchezza. Gli effetti cronici comprendono danni più importanti alla nostra salute.

Come possiamo difenderci?
Ci sono misure di controllo che ciascuno di noi può mettere in atto in modo semplice:
ridurre al minimo le fonti d’emissione;
prestare attenzione a quanto riportato sulle etichette dei prodotti che utilizziamo;
aumentare la ventilazione degli ambienti nei quali viviamo.
Tecnicamente, il requisito minimo di ricambio d’aria in un ambiente chiuso è di 0,5 ricambi d’aria naturali l’ora.

Cosa prevede la Normativa standard
Non ci sono valori limiti standard per l’emissione dei COV negli ambienti domestici, ma la legislazione europea ed italiana mostrano un’attenzione crescente come dimostrato dalla Dir. 2004/42/CE del Parlamento europeo e del Consiglio relativa alla limitazione delle emissioni di composti organici volatili dovute all’uso di solventi organici in talune pitture e vernici e in taluni prodotti per carrozzeria.
In Italia sono previsti per gli ambienti nei quali si vive e soggiorna, limiti di emissione solo per la Formaldeide. Il limite massimo di esposizione è : 0,1 ppm (parti per milione che equivalgono a 0,124mg/m3).
La formaldeide è un gas incolore con caratteristico odore pungente e con un forte potere irritante.
L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) e l’ASHRAE (American Society of Heating, Refrigerating and Air-Conditioning Engineers, Inc.) indicano come valore guida per l’aria indoor 0,1 mg/m3 come concentrazione media di 30 minuti.
http://www.consorzio-materassi.it/…/I-COV-Composti-Organici…

Dormire poco e male? Provoca danni tanto quanto il fumo.

INSOMNIA


Dormire poco e male?
Provoca danni tanto quanto il fumo. La ricerca della World Health Organisation
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Girarsi e rigirarsi nel letto senza sosta non è solo fastidioso: può anche trasformarsi in un pericolo per la salute. Chi dorme male, infatti, sostiene una recente ricerca condotta della World Health Organisation, vede il rischio di ictus aumentare di 4 volte, quello di infarto raddoppiare.
I problemi di sonno, strano a dirsi, sono potenzialmente dannosi quanto il fumo. Un risultato, questo, cui i ricercatori sono arrivati dopo aver studiato 657 uomini della città russa di Novosibirsk senza alcuna storia familiare di malattie cardiache. E che il professor Valery Gafarov ha sintetizzato in questi termini al quotidiano britannico Daily Mail: "Dormire non è affatto questione di poco conto. Il sonno scarso è un fattore che incide sul rischio di malattie cardiovascolari come fanno il fumo, il poco esercizio fisico e una cattiva dieta".
Ma cosa vuol dire dormire bene? Sapersi riposare per almeno 7 ore a notte, 8 per trarre i massimi benefici. Se queste condizioni non si verificano, andare dal medico è un'opzione da considerare, non solo perché il sonno fa stare bene, ma anche perché, svela appunto la ricerca, ictus e problemi cardiaci potrebbero presentarsi con maggior facilità. Una conclusione cui si è arrivati dopo aver esaminato, a partire dal 1994, pazienti in salute tra i 25 e i 64 anni. Soggetti, questi, senza alcun precedente di ictus, patologie cardiovascolari o diabete in famiglia e il cui sonno è stato giudicato secondo una scala detta "scala di Jenkins". Coloro che sembravano dormire poco, male o molto male sono stati monitorati per ben 14 anni. Risultato? Quasi i 2 terzi (il 63%) di coloro che, tra i partecipanti, hanno subito nel tempo un ictus o un infarto rientrano tra gli individui classificati con disturbi del sonno.
Rischio di infarto aumentato dalle 2 alle 2.6 volte, ictus in rialzo da 1.5 volte a 4 rispetto alle persone ben riposate. Per non parlare della tendenza all'ansia, alla depressione, allo stress. Segnali che, secondo il professor Garafov, devono suggerire l'importanza della prevenzione. Che passa anche attraverso il riposo notturno.
http://www.huffingtonpost.it/…/dormire-poco-aumenta-rischio…

RIPOSO DI QUALITA' La camera da letto ideale







RIPOSO DI QUALITA'
La camera da letto ideale

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La camera da letto è il luogo in cui un individuo trascorre circa un terzo della propria vita.
Elemento cardine dell'ambiente dedicato al riposo è indubbiamente il letto. Deve avere un ruolo di protagonista, distante almeno 60 cm da ogni altro ingombro.
Decisivo è l'orientamento: il corpo umano a riposo deve, infatti, essere posto con il capo verso nord e, di conseguenza, i piedi orientati verso sud, per favorire lo scarico elettrico dell'organismo e garantire quindi un riposo più efficace. Si tenga presente tuttavia che, soprattutto nelle zone con clima rigido, è negativo appoggiare la testata del letto a pareti perimetrali per la trasmissione di freddo e umidità.
Un altro cardine della progettazione della camera da letto è sicuramente la presenza delle aperture, che garantiscono un corretto ricambio d'aria, e di sistemi di oscuramento adeguati.
La normativa vigente prevede all'interno della camera da letto un punto luce ogni 15 – 20 mq di superficie, nonché una lampada da notte per ogni posto letto. È sicuramente consigliabile una luce calda e soffusa, possibilmente indiretta, proprio perché l'ambiente deve essere dolce, accogliente e protettivo
Sono importanti anche i colori dell'intonaco delle pareti, delle pavimentazioni e il loro materiale. Assolutamente negativi per un corretto riposo sono i colori troppo vivaci, da preferire invece le tinte pastello nelle tonalità fredde o calde, oppure le tinte neutre come il bianco avorio e il beige.
Il pavimento non deve quindi creare un trauma termico o tattile al contatto con il piede nudo. Perciò si consiglia vivamente il legno: un materiale naturale con ottime caratteristiche isolanti. Una valida alternativa è la moquette che garantisce calore e morbidezza anche se non assicura lo stesso livello di igiene.
La temperatura della camera da letto non deve essere né troppo fredda ne troppo calda, evitando i sistemi di riscaldamento o raffrescamento direttamente orientati sul corpo. La temperatura ottimale è tra i 18° e i 20° gradi, durante tutto l'anno, con un livello di umidità sufficiente da evitare l'irritazione delle mucose respiratorie.
http://www.consorzio-materassi.it


Mal di schiena, postura e qualita’ del riposo













Mal di schiena, postura e qualita’ del riposo
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Nei paesi industrializzati il mal di schiena è una patologia molto frequente nella popolazione adulta; con incidenza annuale massima fra la terza e la quinta decade di età. Più del 70-90% delle persone avrà almeno un episodio di mal di schiena durante la vita. Ogni anno, il 15-45% degli adulti soffre di dolore lombare e una persona su venti si presenta con un nuovo episodio. Insieme al raffreddore comune, il mal di schiena è la ragione più comune di visita al medico di base.
Secondo i dati della Relazione sullo stato sanitario del Paese del Ministero della Sanità del 2000, in Italia, colpisce durante la vita circa l’80% della popolazione.
Le cause
Il mal di schiena è una malattia multifattoriale, la lombalgia può quindi insorgere per cause estremamente diverse tra loro. Analizzando tutte queste possibili situazioni si possono distinguere circa ottocento cause di dolore al basso schiena. Anche raggruppando tali fattori per caratteristiche comuni vanno considerate almeno trenta possibili cause di origine (tra le maggiori da imputare a discopatie, spondiloartrosi, protrusioni, scoliosi). Ciò presuppone un intervento terapeutico diverso per ogni circostanza.
La prevenzione
La prevenzione del mal di schiena si basa su due livelli: la prevenzione primaria, è comune per tutti i tipi di lombalgia ed è basato sull'acquisizione delle corrette abitudini di vita. In questo modo si combatte il mal di schiena prima della sua comparsa.
La prevenzione secondaria si fonda invece su un intervento rieducativo che coinvolge molte figure professionali come medici, terapisti della riabilitazione e laureati in scienze motorie. Con tali interventi si cerca da un lato di ristabilire le condizioni precedenti al trauma e dall'altro di allontanare il rischio di eventuali recidive tramite un programma educativo-riabilitativo.
Il riposo notturno è uno dei principali fattori che predispone l'individuo al mal di schiena. Durante la notte la muscolatura vertebrale si contrae irrigidendosi. Ad una diminuzione dell'elasticità si affianca anche una minore vascolarizzazione che a sua volta si traduce in un ridotto rifornimento di ossigeno ai tessuti. Può così accadere che al risveglio si fatichi un po' a mettersi in moto e che ciò causi il tipico dolore diffuso lungo tutta la zona lombare.
Come dormire quando si ha mal di schiena
L'irrigidimento fisiologico durante il sonno è maggiormente legato a questioni biomeccaniche indotte dalla posizione assunta. Per prevenire il mal di schiena e favorire il riposo notturno il complesso formato da rete e materasso dovrà essere compatto, ne troppo rigido ne troppo tenero, scelto anche in base alle caratteristiche individuali (altezza e peso). Non esiste una posizione di riposo ideale per prevenire il mal di schiena. Essa va adattata in base alle caratteristiche fisiche e alle preferenze dell'individuo. Per alleviare il dolore e favorire il riposo notturno può essere eventualmente utile posizionare un cuscino sotto la pancia, sotto la schiena o sotto la testa. Parte del problema potrebbe proprio essere la mancanza di un comfort e di un supporto ottimali. In uno studio, pubblicato sulla rivista scientifica Journal of Applied Ergonomics, quasi il 63% dei soggetti preso in esame ha riferito un miglioramento significativo della lombalgia dopo aver cambiato materasso.
Il mal di schiena può insorgere anche a causa del sovrappeso. Ancor più importante risulta la distribuzione del grasso corporeo. Oltre ad elevare significativamente il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari. Le sollecitazioni influiscono negativamente sulla salute della schiena e, se si ripetono per lunghi periodi di tempo, diventano causa di dolore lombare.
Gesti quotidiani e abitudini di vita possono alleviare e prevenire l’insorgenza della sintomatologia, mantenendo una corretta posizione seduta, evitando stazionamenti prolungati e mettendo in atto strategie per dormire meglio, come alzarsi e sdraiarsi sul letto in modo sicuro, evitando di farlo in modo brusco e repentino.
L'attività fisica è un toccasana per la schiena. Non a caso la maggior parte delle visite mediche termina con l'indicazione di intraprendere un percorso di attività motoria finalizzata alla prevenzione e alla cura del mal di schiena. L'obiettivo primario di qualsiasi programma di esercizi rivolti alla prevenzione ed alla cura del mal di schiena è quello di rendere la muscolatura addominale, spinale, lombare ed ischiocrurale più tonica ed elastica. Allo stesso tempo per favorire l'ossigenazione dei tessuti ed il raggiungimento del peso corporeo desiderabile è bene seguire un regolare programma di attività aerobiche (camminata, ciclismo, nuoto ecc.).
Se necessario e solo su prescrizione medica, i farmaci antinfiammatori non steroidei, i miorilassanti e i trattamenti topici possono contribuire ad alleviare il dolore premettendovi di dormire meglio.
Il riposo assoluto, utile all’inizio acuto della sintomatologia, deve essere limitato quanto più possibile ed è invece opportuno un precoce inizio di trattamento fisioterapico “dolce”, caute mobilizzazioni ed eventuali cicli di terapia fisica. Se questi trattamenti non hanno benefici sostanziali, in tempi che però non possono essere inferiori a qualche settimana, è giustificato l’approfondimento diagnostico con accertamenti radiologici: le radiografie standard e per uno studio più accurato la Risonanza Magnetica. In funzione dell’esito degli esami, può essere opportuna una valutazione specialistica al fine di porre ulteriori indicazioni terapeutiche. Raramente si arriva a un’indicazione chirurgica e una valida alternativa terapeutica sia antalgica che curativa è il trattamento con ossigeno-ozono per via infiltrativa.
Dott. Davide Derossi - medico chirurgo specialista in ortopedia e traumatologia - responsabile ambulatorio di osteoporosi presso Ospedale Uboldo - Cernusco sul Naviglio (Mi) - Ossigeno-Ozono terapista
http://www.consorzio-materassi.it/…/Mal-di-schiena-postura-…

Camera da letto “antiacaro”, non solo il materasso




Camera da letto “antiacaro”, 
non solo il materasso
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Proprio mentre all'esterno imperversano i pollini, che causano reazioni allergiche in molte persone, in casa è bene tutelare soprattutto il proprio sonno da polvere, calore e umidità. Un pericoloso mix per chi soffre di allergie.
Con l’arrivo della primavera, chi soffre di allergie vive un momento difficile. In casa, invece, tutto l’anno bisogna salvaguardare il microclima. In particolare la camera da letto rappresenta un ambiente particolarmente critico in quanto gli acari tendono a riprodursi molto più velocemente negli ambienti umidi e caldi. Per questo motivo è necessario mantenere nella stanza una temperatura non troppo elevata e una percentuale di umidità inferiore al 50%.
Andrebbe inoltre evitato, da parte dei soggetti allergici, ogni elemento potenzialmente in grado di raccogliere polvere: tappezzeria, soprammobili, tappeti e tende pesanti. Meglio optare per tendaggi leggeri, da lavare con una certa frequenza, e tessuti sintetici, non “accoglienti” per gli acari. Anche la scelta di materassi e cuscini dovrà privilegiare modelli sfoderabili, lavabili ad alte temperature. Il cuscino, vero e proprio ricettacolo di impurità oltre che di acari, andrebbe cambiato ogni due anni. Se l’allergia riguarda i più piccoli, si consiglia di eliminare dalla stanza libri, giocattoli di peluche e altri oggetti in grado di raccogliere polvere.
Attenzione poi alla qualità dell’aria che si respira dentro casa: è buona norma arieggiare le stanze nelle prime ore della giornata, quando (in primavera) il livello di pollini nell’aria e lo smog (tutto l’anno) sono inferiori; usare l’asciugatrice ed evitare di stendere i panni all’aria aperta; scegliere sistemi di aerazione e raffrescamento con filtri Hepa; utilizzare un depuratore d’aria. La polvere, infine, va eliminata con un panno umido e un aspirapolvere potente, dotato di un filtro efficiente in grado di trattenere anche le polveri grandi pochi micron.
Con la primavera chi soffre di allergie stagionali come i pollini delle piante, deve prestare particolare attenzione per evitare che la sintomatologia (rinite e asma) peggiori con inevitabili ripercussioni sulla salute e sulla qualità della vita diurna e notturna. Per coloro invece che soffrono di allergia perenne (acari della polvere) le indicazioni fornite dal medico curante vanno seguite con scrupolo tutto l’anno.
Lo specialista ci ricorda quali sono i consigli pratici da osservare nel vademecum che segue.
Per i pazienti allergici ai pollini:

farsi spiegare dal medico il calendario pollinico, ovvero la presenza per zone geografiche di alte concentrazioni di polline in determinati periodi dell'anno; chi e' allergico ai pollini degli alberi (betulle e cipressi) deve prestare attenzione nei primi mesi dell'anno, evitando i boschi e le zone alberate;
chi e' allergico alle graminacee eviti gli spazi extraurbani da fine aprile a giugno. Chi e' allergico alla parietaria deve stare all'erta nella tarda estate;
nei giorni di sole con clima asciutto e ventoso evitare le gite all'aperto nelle ore centrali del giorno perché è il momento in cui c’è la maggiore concentrazione di polline;
dopo la pioggia alcuni pazienti stanno meglio. Per altri invece la rottura dei granuli pollinici causata dall'umidita' puo' provocare un peggioramento dei disturbi;
limitare le attività' all'aperto durante la stagione pollinica. Durante il taglio del fieno non sostare nelle immediate vicinanze;
tenere chiuse le finestre durante le ore centrali del giorno. Aprirle di primo mattino o nelle tarde ore notturne;
in automobile tenere chiusi i finestrini;
in casa evitare l'uso di ventilatori che possono disperdere in aria i pollini depositati sul pavimento.

Per i pazienti allergici agli acari nota come “allergia alla polvere domestica”:
dormire in camere da letto asciutte e prive di muffa;
per la pulizia degli ambienti usare spesso l’aspirapolvere dotato di filtri specifici in grado di trattenere particelle più fini(fino a 10 micron);
il letto deve avere una struttura semplice senza cassetti o scomparti non ripulibili fonte di ricettacoli di polvere;
coperte e materassi vanno spesso arieggiati;
usare per i materassi ed i cuscini coperture impermeabili agli allergeni ed alla forfora. Le coperture (coprimaterasso e federa per il cuscino) vanno lavate almeno una volta ogni tre settimane;
evitare assolutamente materiali in piuma anche per chi è allergico alla forfora e ai peli di animali in genere. La piuma potenzialmente può trattenere polvere;
l'aspirapolvere deve essere di ottima qualita' e possedere un filtro in uscita con effetto filtrante, battericida e antimiceti, grazie alla particolare composizione dei materiali con i quali è fatto. Sono filtri piuttosto costosi prodotti da aziende specializzate. I filtri vanno sostituiti ogni sei mesi;
l'uso di Acaricidi e' sicuramente utile, ma l'abuso e' dannoso;
è sconsigliata la coabitazione con gli animali domestici;
evitare spray profumati;
evitare fumi di caminetto. L’allergico è potenzialmente un soggetto “delicato”. Stimoli aspecifici come profumi, deodoranti e lacche spray per capelli, possono far precipitare situazioni latenti anche in assenza dell’allergene specifico. Le evidenze scientifiche sconsigliano l’utilizzo del pellet per i caminetti perché si tratta di un combustibile che peggiora i sintomi respiratori (biomasse);
l'arredo della camera da letto e della casa in genere deve essere semplice e facilmente pulibile: pochi mobili, evitare i tendaggi ingombranti, evitare i tappeti, la moquette, gli scaffali polverosi con troppi libri e i peluche;
pulire il pavimento con panno inumidito;
evitare la moquette in casa ed in particolare in camera da letto.
http://www.consorzio-materassi.it/…/Consigli-pratici-per-ch…
http://www.cosedicasa.com